Le recenti operazioni dei carabinieri in località Cerasara di Petilia Policastro hanno portato alla luce una significativa piantagione di canapa indiana, oltre a diverse armi da fuoco e un notevole quantitativo di munizioni. Questo intervento ha rivelato non solo un grave caso di coltivazione illecita, ma anche collegamenti con il traffico di armi, sollevando interrogativi sull’impatto di tali attività criminali nella regione.
La scoperta della piantagione
Un intervento mirato
L’operazione dei carabinieri è stata condotta dal Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Crotone, coadiuvato da altre stazioni e dal personale dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria. Le indagini sono iniziate la notte precedente e hanno portato all’individuazione di una vasta piantagione di canapa indiana, con piante alte fino a 4 metri. Il terreno, occultato da vegetazione folta, rappresentava un chiaro esempio di coltivazione illegale finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.
La dimensione del traffico
Le stime dei militari parlano di circa 200 chili di marijuana ricavabile dalla piantagione sequestrata. Se tale quantitativo fosse immesso nel mercato, si calcola che avrebbe potuto generare guadagni per un valore di circa 400 mila euro, alimentando così il circuito criminoso che ruota attorno al traffico di droga nella regione. Questo scoperta ha suscitato allerta tra le forze dell’ordine, che monitorano costantemente situazioni simili per contrastare il dilagare della criminalità organizzata.
Il ritrovamento delle armi
Un arsenale pericoloso
Durante le operazioni di perlustrazione nelle aree circostanti, i carabinieri hanno trovato tre tubi di plastica di colore arancione usati per nascondere armi. Questi tubi contenevano una carabina calibro 22, una doppietta e un fucile a pompa calibro 12. Due di queste armi sono risultate clandestine, aggravando così la situazione legata all’attività criminosa. Accanto alle armi, sono stati rinvenuti anche circa 150 proiettili di vario calibro, segno di un arsenale sufficientemente fornito.
Accertamenti in corso
Attualmente, le forze dell’ordine stanno effettuando analisi sulle armi per determinare un eventuale utilizzo recente in azioni criminose. La scoperta di un simile arsenale all’interno di un’area già nota per attività illegali solleva interrogativi sull’interconnessione tra il traffico di stupefacenti e quello di armi, evidenziando una dimensione più complessa e pericolosa della criminalità locale.
Implicazioni della scoperta
Per la comunità e per le forze dell’ordine
La scoperta di questa piantagione e dell’arsenale rappresenta un’importante vittoria per le forze dell’ordine, che continuano a combattere contro il crimine organizzato. Tuttavia, pone anche una serie di interrogativi sulla sicurezza della comunità circostante. L’operazione mette in luce quanto sia cruciale l’impegno delle forze dell’ordine nel monitoraggio e nella repressione di queste attività illecite.
Il contrabbando di droga come minaccia
Il traffico di droga nel crotone è un fenomeno persistente e complesso, che ha radici profonde e implica reti criminali ben organizzate. Interventi come quello dei carabinieri di Petilia Policastro rappresentano un passo importante per drenare le risorse economiche di questi gruppi e per disincentivare future attività illecite. La continuità di tali operazioni è essenziale non solo per combattere il traffico di sostanze stupefacenti, ma anche per contrastare il crescente legame tra droga e armi nella regione.
La situazione rimane sotto osservazione, con le forze dell’ordine pronte a intervenire e monitorare ulteriori movimenti sospetti che potrebbero segnalare l’esistenza di altre coltivazioni o arsenali nascosti.