Scoperta sotterranea: una presunta città gelosa sotto le piramidi di Giza

Scoperta sotterranea: una presunta città gelosa sotto le piramidi di Giza

Uno studio rivela la possibile esistenza di una vasta città sotterranea sotto le piramidi di Giza, ma l’assenza di revisione scientifica solleva dubbi tra esperti e archeologi.
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Scoperta sotterranea: una presunta città gelosa sotto le piramidi di Giza - Gaeta.it

Un nuovo studio ha iniziato a generare dibattito tra esperti e appassionati di archeologia: ricercatori italiani e scozzesi sostengono che sotto le celebri piramidi di Giza si troverebbe un’enorme città sotterranea, che si estenderebbe per quasi due chilometri, rendendola dieci volte più grande rispetto alla stessa Grande Piramide. I risultati, ottenuti tramite sofisticate tecnologie radar, sollevano interrogativi sulla storia antica dell’Egitto, anche se l’assenza di una revisione indipendente del lavoro alimenta il scetticismo tra i professionisti del settore.

I dettagli dello studio sui radar a impulsi

La ricerca in questione ha sfruttato dispositivi radar a impulsi, tecnologie che mirano a ottenere immagini dettagliate delle strutture sotterranee, similmente a quanto avviene con il sonar sottomarino. Gli scienziati hanno rivelato l’esistenza di otto strutture cilindriche verticali, estendendosi per oltre 600 metri sotto la Grande Piramide di Giza, oltre ad altre strutture rinvenute a una profondità di un chilometro e mezzo. Un comunicato stampa ha definito queste scoperte come “rivoluzionarie,” sostenendo che avrebbero il potere di riscrivere la conoscenza storica riguardante l’antico Egitto.

Tuttavia, è importante notare che il lavoro è ancora in fase preliminare e, come tale, non è stata effettuata alcuna valutazione da parte di esperti indipendenti. La ricerca, ad oggi, è assimilabile a speculazione fino a quando non sarà pubblicata in una rivista scientifica con adeguati processi di revisione.

Le critiche degli esperti

Le affermazioni riguardo una grande città sotterranea hanno sollevato molte critiche da parte di figure rispettabili nel campo dell’archeologia. Lawrence Conyers, archeologo dell’Università di Denver ed esperto in georadar, ha espresso forti dubbi sulla possibilità di utilizzare attualmente la tecnologia disponibili per raggiungere tali profondità. Conyers ha definito l’idea di una vasta città sotterranea come “un’enorme esagerazione,” suggerendo che è più probabile che piccole strutture come colonne e stanze possano trovarsi sottostante.

Anche Mamdouh al-Damaty, ex ministro delle Antichità egiziane, ha bocciato le affermazioni, descrivendole come “totalmente infondate.” Al-Damaty ha sottolineato che nel corso di decenni di ricerche approfondite da parte di professionisti non è stata trovata alcuna evidenza a supporto delle nuove affermazioni. Ha ribadito l’importanza della pubblicazione scientifica e della revisione paritaria, ingredienti fondamentali per ogni seria scoperta archeologica.

L’importanza di una verifica scientifica

Mentre le scoperte fatte dai ricercatori italiani e scozzesi attirano l’attenzione mondiale, è essenziale mantenere uno sguardo critico e basato su evidenze. Le affermazioni devono passare il vaglio della comunità scientifica e, prima di tutto, devono essere validate da studi preliminari coerenti e verificabili.

La questione dell’archeologia è complessa e ogni nuova scoperta ha bisogno di essere accuratamente esaminata per evitare confusione e disinformazione. La pubblicazione in riviste con revisione paritaria non è solo una prassi accettata, ma un necessario passo affinché ogni ricerca possa essere considerata attendibile. Fino a quel momento, le affermazioni di una vasta città sotterranea sotto le celebre piramidi di Giza rimangono un mistero da chiarire.

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