Scoperta straordinaria a Giugliano: ritrovato scheletro di capostipite nella Tomba del Cerbero

Scoperta straordinaria a Giugliano: ritrovato scheletro di capostipite nella Tomba del Cerbero

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Scoperta straordinaria a Giugliano: ritrovato scheletro di capostipite nella Tomba del Cerbero - Gaeta.it

Un’importante scoperta archeologica a Giugliano, in provincia di Napoli, ha affascinato studiosi e appassionati di storia. Il rinvenimento di uno scheletro, probabilmente del capostipite della famiglia per la quale è stata realizzata la TOMB DEL CERBERO, si colloca in un contesto di straordinaria rilevanza per la comprensione della vita e delle pratiche funerarie nell’antica comunità flegrea.

La scoperta e le sue implicazioni

L’intervento archeologico che ha portato alla luce questo importante reperto è stato coordinato da Simona Formola, funzionario della Soprintendenza ai Beni Archeologici dell’area metropolitana di Napoli. Grazie all’attivazione di ispezioni con microcamera, gli archeologi sono riusciti ad accedere a un sarcofago rimasto sigillato per oltre 2000 anni, rivelando al suo interno un corpo umano in ottime condizioni di conservazione. Questo ritrovamento ha avuto luogo all’interno della Tomba del Cerbero, un mausoleo che continua a rivelare segreti del passato.

Il corpo dell’uomo, trovato in posizione supina, era avvolto in un sudario mineralizzato, segno delle condizioni climatiche favorevoli di quest’area. Attorno a lui erano presenti diversi elementi di corredo, tra cui unguentari e strigili, strumenti tipicamente utilizzati nell’ambito delle pratiche di pulizia e preparazione del corpo per l’aldilà. L’attenzione riservata all’inumato e la tipologia degli oggetti rinvenuti hanno indotto gli esperti a pensare che questi potessero appartenere al capostipite della famiglia che commissionò il mausoleo, suggerendo pratiche funerarie elaborate e una cultura ben strutturata.

Un progetto di ricerca ambizioso

Le indagini nella Tomba del Cerbero proseguono intensamente, con un’attenzione crescente verso l’intero complesso archeologico. Queste ricerche non solo mirano a comprendere meglio il contesto in cui si trovava la tomba, ma si preparano anche alla ripresa degli scavi nella necropoli circostante e delle attività di restauro degli affreschi, che godono di finanziamenti apportati dal Ministero della Cultura. La visita del Ministro Sangiuliano a novembre ha ulteriormente acceso i riflettori su questo sito archeologico di grande fascino.

Mariano Nuzzo, soprintendente ai Beni Archeologici, ha dichiarato che la Tomba del Cerbero rappresenta un’importante fonte di informazioni sul territorio flegreo nei pressi di Liternum. Queste indagini non solo arricchiscono la nostra conoscenza storica, ma aprono anche la strada a ricerche di natura multidisciplinare. Il lavoro di squadra, che coinvolge archeologi, tecnici, antropologi e specialisti di varie discipline, mira a interpretare i dati raccolti, offrendo uno sguardo unico e approfondito sul passato.

Analisi scientifiche all’avanguardia

Negli ultimi mesi, i campioni prelevati dai resti inumati e dai letti deposizionali hanno fornito un’importante quantità di dati sul trattamento dei corpi e sui rituali funerari. Le analisi di laboratorio, ad esempio, si sono concentrate sulla struttura dei tessuti rinvenuti, con Margarita Gleba dell’Università degli Studi di Padova che ha eseguito test per comprendere la qualità e il tipo di tessuti utilizzati. Un ulteriore passo avanti è stato fatto grazie all’osservazione microscopica condotta da Maria Rosaria Barone Lumaga del Real Orto Botanico di Napoli, relativa a sostanze organiche rinvenute in alcuni contenitori.

Un aspetto particolarmente interessante è emerso dalle analisi polliniche svolte dall’archeobotanica Monica Stanzione e dai suoi collaboratori, che suggeriscono l’utilizzo di creme a base di chenopodio e assenzio, probabilmente utilizzate per preservare i corpi. L’analisi del DNA degli individui rinvenuti è attualmente in fase di sviluppo, sotto la supervisione della bio-antropologa Barbara Albanese, in collaborazione con esperti del Francis Crick Institute, per svelare ulteriori misteri legati a questa antica comunità.

Prospettive future delle indagini

Le indagini archeologiche e le attività di campionamento proseguono e promettono di rivelare ulteriori dati significativi, sia dall’ipogeo che dalla necropoli circostante. Questi ritrovamenti si rivelano fondamentali per ricostruire dettagliatamente il panorama storico e sociale di una comunità antica che ha ancora molto da raccontare. L’interesse, sia a livello istituzionale che accademico, fa ben sperare per un futuro ricco di scoperte nel campo dell’archeologia flegrea, destinato a illuminare le vite e le pratiche di chi ci ha preceduto.

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