Un episodio inquietante ha scosso la casa di riposo di Torrazza Piemonte, quando i Carabinieri della Compagnia di Chivasso hanno fatto un intervento che ha messo in luce una serie di problematiche legate alla sicurezza e alla legalità all’interno della struttura. La segnalazione è arrivata dalla direzione della RSA, che ha notato la presenza di un’arma tra gli effetti personali di un ospite. Questo fatto ha sollevato interrogativi su come una pistola semiautomatica sia potuta entrare in una struttura dedicata alla cura e al supporto delle persone in difficoltà.
Il rinvenimento dell’arma e il profilo dell’ospite
Al centro di questa vicenda c’è Giuseppe S., un uomo di 60 anni originario di Chivasso e ospite della RSA. La sua vita, segnata da difficoltà e precarietà, lo aveva portato a vivere in questa struttura grazie al reddito di inclusione. Iniziato un percorso verso la stabilità, tutto è stato messo in discussione dal ritrovamento dell’arma, che, seppur priva di munizioni, ha suscitato preoccupazione tra gli operatori e gli altri ospiti.
Il personale della struttura ha immediatamente allertato le forze dell’ordine, attivando il numero di emergenza 112. Una risposta tempestiva è quindi arrivata dalla centrale operativa, che ha inviato sul luogo diverse pattuglie. I Carabinieri della Stazione di Verolengo, capitanati dal Capitano Urbano Marrese, si sono recati prontamente alla RSA e hanno identificato Giuseppe come il possessore dell’arma, procedendo al suo sequestro e iniziando a raccogliere informazioni sul contesto in cui si era verificato l’episodio.
Le perquisizioni e la scoperta di sostanze stupefacenti
Dopo aver trovato la pistola all’interno della casa di riposo, le autorità hanno esteso i controlli anche all’abitazione di Giuseppe, situata in via Togliatti a Chivasso. Questa scelta è stata dettata dalla necessità di verificare la presenza di altre armi o oggetti potenzialmente pericolosi. Durante la perquisizione, l’attenzione dei Carabinieri è stata catturata da due uomini quarantenni presenti nell’appartamento, che non avevano legami di parentela con Giuseppe, ma uno dei quali aveva precedentemente vissuto nella medesima casa.
Durante i controlli, i Carabinieri hanno scoperto che questi due uomini erano in possesso di sostanze stupefacenti, suggerendo che la situazione era ben più complessa rispetto a un semplice rinvenimento di un’arma. Questo ha portato a un arresto doppio: Giuseppe S. è stato posto ai domiciliari nella RSA per possesso di arma, mentre i due uomini sono stati sottoposti a obbligo di firma per reati legati alla droga.
Le indagini e i precedenti delinquenziali
Le indagini su Giuseppe e sulle circostanze che hanno portato alla scoperta della pistola si stanno intensificando. Gli investigatori della Compagnia di Chivasso stanno cercando di capire come e perché l’uomo sia entrato in possesso dell’arma, indagando anche su eventuali collegamenti con ambienti criminali. La situazione si complica ulteriormente in considerazione di un episodio risalente ad aprile 2022. Infatti, uno dei due uomini trovati nell’appartamento di Giuseppe era stato arrestato mentre si aggirava nel Borgo Sud Est con un fucile Winchester calibro 22 in suo possesso, completa di munizioni pronte all’uso.
In quella occasione, i Carabinieri avevano anche rinvenuto una quantità rilevante di sostanze stupefacenti, tra cui cocaina e hashish, durante una perquisizione domiciliare. Questo passaggio del passato di uno dei coinvolti apre nuovi scenari e preoccupazioni per gli inquirenti, che desiderano approfondire la connessione tra Giuseppe e i soggetti sospettati di attività criminose.
La ricerca di risposte e l’attenzione della comunità
La comunità di Chivasso è ora chiamata a fare i conti con questo episodio allarmante. Le autorità locali e i Carabinieri stanno lavorando intensamente per fare chiarezza sulla situazione e garantire la sicurezza dei cittadini e degli ospiti della RSA. Con un occhio vigile sulle dinamiche legate alla criminalità nella zona, rimane fondamentale scoprire la fonte dell’arma e il ruolo di Giuseppe in questa intricata rete di eventi.
Ogni passo avanti delle indagini sarà cruciale per garantire che simili situazioni non si ripetano nel futuro, in special modo in contesti che dovrebbero essere un refugio per le persone più vulnerabili. La sicurezza nei luoghi di assistenza agli anziani e alle persone in difficoltà deve rimanere una priorità per le autorità locali in questa fase delicata.