Scoperte archeologiche a Saqqara: riportati alla luce resti di un medico del faraone Pepi II

Scoperte archeologiche a Saqqara: riportati alla luce resti di un medico del faraone Pepi II

Scoperta a Saqqara della tomba di Teti Neb Fu, un medico dell’Antico Egitto, che rivela pratiche mediche avanzate e la fusione tra medicina e magia durante il regno di Pepi II.
Scoperte archeologiche a Saqqa Scoperte archeologiche a Saqqa
Scoperte archeologiche a Saqqara: riportati alla luce resti di un medico del faraone Pepi II - Gaeta.it

Nel cuore del sito archeologico di Saqqara, in Egitto, recenti scoperte hanno rivelato importanti dettagli sulla vita di un medico dell’Antico Egitto, vissuto durante il regno di Pepi II, uno dei faraoni più emblematici della storia. Grazie al lavoro della Missione archeologica francese, il Ministero egiziano del turismo e delle antichità ha annunciato la scoperta di una tomba ricca di arte e significato culturale, che getta nuova luce sulle pratiche mediche e funerarie dell’epoca.

Il ritrovamento della tomba di un medico reale

Il 6 gennaio 2025, il Ministero egiziano ha ufficialmente reso noto il ritrovamento della tomba di un antico medico nel sito di Saqqara. Questo medico, vissuto circa 4.000 anni fa, operava per la corte dei faraoni. La tomba presenta decorazioni straordinarie, con incisioni vivide che raffigurano scene di offerte funerarie e una porta falsa artisticamente dipinta, elementi significativi della cultura funeraria egizia. La missione, diretta dal Dr. Philippe Collombert, ha portato alla luce una mastaba, tipica struttura funeraria dell’Antico Egitto, e ha rivelato l’esistenza di un dottore noto per le sue competenze.

Le uccisioni di scavi passati non hanno impedito la conservazione di alcune delle meravigliose pitture murali e iscrizioni geroglifiche rinvenute all’interno della tomba, permettendo agli archeologi di studiare da vicino il contesto sociale e culturale in cui il medico operava.

Chi era Teti Neb Fu: il medico del faraone

Dalla lettura delle iscrizioni presenti nella tomba, è emerso il nome di Teti Neb Fu, un medico che visse nei tempi del faraone Pepi II, durante la VI dinastia, intorno al 2305-2118 a.C. Le testimonianze archeologiche indicano che Teti Neb Fu possedeva un’ampia serie di titoli, tra cui “capo medico del palazzo” e “sacerdote e mago” della dea Serket. Quest’ultima figura divina era particolarmente venerata per il suo potere di proteggere dalle punture di scorpioni e serpenti, suggerendo che il medico potesse essere un esperto nella cura di tali avvelenamenti.

La sua funzione come dentista reale e direttore della medicina vegetale evidenzia la complessità delle pratiche mediche dell’epoca, dimostrando come l’Antico Egitto fosse avanzato nelle tecniche di cura e nel trattamento di diverse malattie. La scoperta contribuisce a un’accresciuta comprensione delle abitudini quotidiane e delle necessità del popolo egizio.

La connessione tra medicina e magia nell’Antico Egitto

Le scoperte a Saqqara non si limitano solo alla tomba di Teti Neb Fu; riflettono una fusione intrigante tra medicina e magia, elementi che coesistevano nella cultura egizia. Gli scavi, iniziati nel 2022, hanno svelato il modo in cui gli antichi egizi cercavano soluzioni per malattie, studiando malattie come il cancro e creando rimedi a base di erbe.

La falsa porta presente nella tomba di Teti Neb Fu ha un significato profondo: consente al “ka”, cioè l’anima immortale del defunto, di passare nel mondo dei vivi. Questa porta è decorata con immagini che accompagnano il medico nel suo viaggio nell’aldilà. Internamente, il sarcofago di pietra, con le sue iscrizioni, conferma il prestigioso rango sociale di Teti Neb Fu, evidenziando l’importanza della sua figura nella vita e nella morte.

Altre scoperte significative nella necropoli di Saqqara

Accanto al ritrovamento del medico, una collaborazione archeologica tra Giappone ed Egitto ha messo in luce altre quattro tombe risalenti alla fine della Seconda e all’inizio della Terza dinastia, oltre a oltre dieci sepolture dell’era XVIII dinastia. Queste indicano che la necropoli di Saqqara si estende ben oltre i confini precedentemente conosciuti, rivelando un’area di grande significato storico.

Tra gli oggetti trovati ci sono vasi, un cuscino calcareo e resti umani, che arricchiscono il quadro archeologico del sito. Anche frazioni di bare di legno e pezzi di ceramica evidenziano la varietà di pratiche funerarie egizie e rafforzano l’idea che Saqqara fosse un fulcro di attività spirituale e culturale durante diverse fasi della civilizzazione egiziana.

Nei prossimi anni, queste scoperte potrebbero nel rivelare ulteriori dettagli su un’epoca affascinante e complessa, gettando nuova luce sulla vita quotidiana e le pratiche religiose degli antichi egizi.

Ultimo aggiornamento il 8 Gennaio 2025 da Sara Gatti

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