Recenti scavi nell’area delle Grandi Terme di Aquileia, risalente al periodo dell’Impero Romano, hanno portato alla luce una serie di reperti di grande importanza storica. Tra questi, un’impressionante abside di 30 metri, decorata con marmo e calcare, che presenta nicchie per statue imperiale e divine. Questo sito archeologico, rinato sotto i riflettori grazie a questi nuovi ritrovamenti, è ora oggetto di attenta analisi da parte degli archeologi dell’Università di Udine.
Un abside monumentale e i frammenti di statue imperiali
La scoperta di un’abside monumentale è senza dubbio uno degli aspetti più affascinanti dei recenti scavi. Questa struttura, che si colloca nel frigidarium delle Grandi Terme, è decorata con eleganti inserti in marmo e calcare. Le nicchie per le statue sono una chiara indicazione della funzione scenografica della struttura, che probabilmente serviva anche come facciata cittadina. Tra i reperti trovati vi sono frammenti di statue raffiguranti divinità come Giove ed Esculapio, elementi che attestano l’importanza culturale e religiosa del luogo durante l’epoca romana.
La presenza di una colossale colonna realizzata in marmo africano, proveniente dall’odierna Turchia, sottolinea ulteriormente il prestigio della struttura e la connettività commerciale dell’impero. L’eleganza dei materiali utilizzati e le dimensioni delle decorazioni suggeriscono che il complesso fosse un’importante attrattiva per i cittadini e i visitatori di Aquileia, una delle città più influenti dell’epoca.
Nuove datazioni e riscoperta della storia delle terme
Le indagini archeologiche hanno portato a una retrodatazione significativa della costruzione del complesso termale, ora collocata all’inizio del IV secolo d.C., intorno al 300 d.C., piuttosto che alcuni decenni più tardi come si era ritenuto in precedenza. Questa nuova cronologia è stata ottenuta attraverso analisi al radiocarbonio su un palo di ontano rinvenuto nel sito.
La datazione rivela che i lavori di costruzione sono stati avviati sotto il mandato degli imperatori Massimiano e Diocleziano, con il plausibile completamento sotto Costantino. Questi nuovi dati non solo modificano la comprensione della storia del complesso, ma pongono anche interrogativi interessanti sulle dinamiche politiche e sociali di Roma durante quel periodo.
Il progetto di ricerca e le prospettive future
La ricerca delle Grandi Terme è coordinata dal professor Matteo Cadario, educatore presso l’Università di Udine, e coinvolge un team di 35 studenti e ricercatori. Questo progetto non solo mira a sistematizzare le nuove scoperte, ma punta anche a valorizzare un’area di circa 10mila metri quadrati, paragonabile per importanza alle celeberrime terme imperiali romane.
Anche se i ritrovamenti recenti hanno già dato una notevole spinta alla conoscenza del sito, i lavori di scavo e indagine continueranno nelle aree del caldarium e nelle zone nord-orientali del complesso. Gli archeologi sperano di fare ulteriori scoperte che non solo possano arricchire la documentazione storica di Aquileia, ma possano anche mettere in luce aspetti inediti della vita quotidiana e delle pratiche culturali dei romani.
Questi reperti stanno quindi contribuendo a un capitolo in continua evoluzione della storia romana, rendendo Aquileia uno dei siti archeologici più affascinanti e significativi del nostro tempo.