Scoperto un sistema illecito di sfruttamento delle badanti: arresti e sequestri in Emilia-Romagna

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Scoperto un sistema illecito di sfruttamento delle badanti: arresti e sequestri in Emilia-Romagna - Gaeta.it

Un'indagine delle forze dell'ordine ha rivelato l'esistenza di un "caporalato delle badanti" che ha operato nelle province emiliano-romagnole. Le autorità hanno preso provvedimenti contro i responsabili di un'associazione che reclutava e gestiva badanti in modo illecito, approfittando della vulnerabilità di lavoratori e famiglie. L'operazione ha portato a tre arresti e al sequestro di 100 mila euro.

il sistema illecito di reclutamento delle badanti

attività illecite scoperte dai carabinieri

L'inchiesta condotta dai Carabinieri della Compagnia Bologna Centro, sotto la direzione del pm Stefano Dambruoso, ha fatto luce su un'organizzazione criminale accusata di intermediazione illecita, sfruttamento del lavoro e truffe aggravate. Le persone coinvolte reclutavano badanti da inviare a famiglie bisognose di assistenza. Per farlo, pubblicavano annunci su piattaforme social e web, promettendo servizi rapidi e di qualità.

All'atto della richiesta di assistenza, le famiglie erano costrette a sottoscrivere un "pacchetto trimestrale" per 3.400 euro. Questa metodologia garantiva un flusso di entrate per l'organizzazione, che si occupava poi di accompagnare le badanti nelle abitazioni dei clienti, senza garantire loro alcuna preparazione o competenza specifica per il lavoro da svolgere. Le indagini hanno rivelato una serie di pratiche scorrette, poiché le famiglie che avrebbero voluto sostituire le badanti non ricevevano più risposte dall'associazione.

la condizione delle badanti reclutate

Le badanti reclutate in questo modo erano spesso in una posizione di vulnerabilità. Non avevano contratti registrati e si trovavano a lavorare in condizioni estremamente precarie. Nella maggior parte dei casi, erano costrette a prestare servizio h24, senza alcun giorno di riposo e sotto la minaccia di licenziamento nel caso rifiutassero di tollerare tali condizioni.

Il rispetto delle normative nazionali sul lavoro era completamente ignorato, e spesso le badanti si trovavano a svolgere un lavoro che non era in linea con quanto previsto dai contratti collettivi nazionali di categoria. L'indagine ha rivelato l'esistenza di 18 casi di lavoratrici coinvolte, sparse tra le province di Bologna, Ferrara, Modena, Reggio Emilia, Parma e Firenze.

l'impatto economico e le misure adottate

guadagni e truffe dall'attività illecita

Il sistema illecito ha dimostrato di essere piuttosto redditizio per i responsabili dell'organizzazione. In circa un anno, avrebbero guadagnato attorno ai 420 mila euro, provenienti principalmente dai pagamenti per i "pacchetti" offerti alle famiglie. Questa somma ha sollevato l'attenzione delle autorità, che hanno avviato ulteriori indagini per comprendere meglio l'entità del fenomeno e il coinvolgimento di altri elementi.

operazioni di sequestro e arresto

In seguito alle evidenze raccolte, i Carabinieri hanno dato esecuzione a tre ordinanze di custodia cautelare nei confronti dei membri coinvolti nell'organizzazione. Il giudice per le indagini preliminari Maria Cristina Sarli ha firmato i provvedimenti sulla base delle prove presentate. Inoltre, per garantire un effetto dissuasivo e colpire l'aspetto economico dell'attività illecita, è stato effettuato un sequestro di 100 mila euro sui conti bancari degli arrestati.

Questo intervento sottolinea la determinazione delle forze dell'ordine nel combattere il fenomeno dello sfruttamento lavorativo, portando a galla una situazione che ha colpito molti individui nel settore. Le indagini continuano nel tentativo di recuperare ulteriori informazioni e di proteggere le vittime di questa rete di sfruttamento.

Ultimo aggiornamento il 22 Agosto 2024 da Armando Proietti

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