Roma è una città ricca di storie e leggende, dove ogni angolo racconta qualcosa di unico. Tra via del Plebiscito e piazza del Collegio Romano, si trova Palazzo Grazioli, un edificio storico che custodisce al suo esterno una curiosa statuetta di una gatta. Questo articolo esplora la storia di questo simbolo che guarda verso piazza Grazioli, ricordando le origini affascinanti legate alla sua presenza.
Il mistero della gatta di Palazzo Grazioli
Guardando attentamente il primo cornicione di Palazzo Grazioli, in cima si staglia una statuetta di gatta, evidente solo a chi alza gli occhi. Questo piccolo dettaglio è un vero e proprio pezzo di storia. La gatta ha origini antichissime e risale agli scavi effettuati per la costruzione del palazzo nel ‘500, quando Giacomo della Porta si occupò della sua realizzazione. Durante tali scavi, venne rinvenuta una statuetta proveniente da un antico tempio di Iside.
La scelta di collocare questa figura proprio in quel punto ha alimentato nel tempo diverse interpretazioni e leggende. La prima narrativa è legata a una leggenda popolare che racconta di come una gatta, con i suoi miagolii, sia riuscita a salvare un bambino che stava per cadere dal cornicione. In questo racconto, il miagolio dell’animale avrebbe attratto l’attenzione della madre distraendola, permettendo così alla calamità di essere evitata. Questo episodio ha contribuito a dare il nome alla vicina piazza, un tempo nota proprio come piazza della Gatta.
La connessione culturale con l’antico tempio di Iside
Il legame tra la statua e l’antico tempio di Iside è un elemento affascinante della storia romana. Questa dea, venerata nell’antico Egitto, era associata a vari aspetti della vita, tra cui la maternità e la protezione. La presenza della figurina di gatta sul palazzo non è quindi casuale, ma piuttosto un tributo a un culto ancora presente nei secoli, che intreccia la storia romana con le tradizioni religiose dell’antico Egitto.
La scelta della gatta come simbolo potrebbe anche essere interpretata attraverso la lente dei poderosi significati che questi animali avevano nell’antichità . Le gatte erano considerate animali sacri, portatori di buona fortuna e protettori dei focolari domestici. Con il loro carattere indipendente, avevano un ruolo significativo anche nella vita quotidiana degli antichi romani, grazie alla loro capacità di tenere lontani roditori e altre bestie voraci.
Un simbolo di storia vivente
La statuetta di gatta su Palazzo Grazioli rappresenta un pezzo di storia che si intreccia alla vita contemporanea di Roma. Questo elemento architettonico diventa quindi un simbolo di protezione e di affetto, non solo per il suo significato leggendario, ma anche per la solennità che porta con sé, richiamando un tempo lontano in cui le tradizioni e i miti si intrecciavano con il quotidiano. Passeggiando per le vie di Roma e scoprendo questi piccoli dettagli, si rinnova l’incontro con una cultura che si è evoluta nel tempo, ma che continua a affascinare.
Palazzo Grazioli, con la sua gelida bellezza e la presenza della gatta, invita i visitatori a riflettere sulle storie che ogni angolo della città ha da raccontare, ciascuna intrisa di magia e mistero. La leggenda della gatta, sia essa una storicità oppure un racconto populista, arricchisce il patrimonio culturale di Roma, rendendola ancora più affascinante per chi desidera scoprire non solo le meraviglie artistiche, ma anche i racconti che vivono in mezzo alle sue strade.
Ultimo aggiornamento il 19 Gennaio 2025 da Marco Mintillo