La tradizione culinaria natalizia offre una vasta gamma di sapori che possono realizzare abbinamenti perfetti con lo Champagne. Affidandosi all’expertise di chef rinomati come Ciro Scamardella, il Bureau du Champagne Italia sta promuovendo una serie di degustazioni che mette in risalto la versatilità di questa famosa bevanda francese. In un evento tenutosi presso il ristorante Pipero a Roma, il famoso chef ha presentato una selezione di piatti natalizi, suggerendo combinazioni che esaltano l’esperienza gastronomica. Scopriamo insieme il profondo legame tra ciascun piatto e la cuvée selezionata per l’occasione.
L’arte del vino: la tavolozza dei sapori
Il detto “chef de cave” fa riferimento sia al mantenimento della tradizione che all’innovazione continua nel mondo dello Champagne. Questa figura non è solo un produttore, ma un vero artista che, mezzi in modo unico, riesce a combinare diversi elementi come terroir, vitigni, annate, dosaggi e tempi di maturazione. La creazione di un Champagne è simile alla fabbricazione di un dipinto: la sinergia di colori e suoni deve risultare armonica. Proprio con questa idea in mente, il Bureau du Champagne Italia ha organizzato un laboratorio di degustazione, dove dieci piatti, ognuno un’essenza a sé stante, sono stati affiancati ad altrettante cuvée.
Quest’anno, Ciro Scamardella ha preso il testimone da Paolo Griffa, dando vita a creazioni che reinterpretano i grandi classici delle festività . La ristorazione prende una direzione innovativa, mescolando tradizione e modernità . Le proposte culinarie si adagiano su nuove fragranze, invitando gli ospiti a gustare il Natale attraverso un’esperienza multisensoriale unica. L’appuntamento ha coinvolto i presenti in un raffinato viaggio gastronomico, incentrato sulla valorizzazione di prodotti tipici di questo periodo dell’anno.
I piatti natalizi proposti da Ciro Scamardella
Uno dei momenti più attesi della serata è stato l’assaggio degli scialatielli con frutti di mare, un piatto che evoca il mare e le festività . Questo piatto, abbinato a uno Champagne Extra Brut, esprime una marcata sapidità minerale che esalta le qualità iodate dei frutti di mare. Anche il tradizionale arrosto di manzo ha avuto un ruolo centrale, accompagnato da uno Champagne Brut che si distingue per la sua pienezza e maturità . Queste scelte non sono casuali ma riflettono la duttilità dello Champagne, che sa adattarsi e valorizzare ogni portata.
Scamardella ha anche introdotto un chutney di pompelmo, un accompagnamento originale sia per i secondi piatti di pesce sia per dolci più complessi. La scelta di abbinarlo a uno Champagne Brut fresco assicura un equilibrio imprevisto tra il dolce e il salato. Altro asso nella manica dello chef è il litchi, frutto simbolo della stagione, abbinato a Champagne Blanc de Blancs millesimato, richiamando le note fruttate e la complessità che contraddistingue questo vino. Ultimo ma non meno importante, i fichi secchi si sposano perfettamente con uno Champagne Rosé, che aggiunge struttura e profumi significativi al piatto.
Come servire Champagne: cinque consigli fondamentali
Per apprezzare appieno le caratteristiche uniche dello Champagne, il servizio deve essere impeccabile. La temperatura giusta è tra gli 8 e i 10 gradi: un dettaglio che non deve essere trascurato. Per raggiungerla, si può scegliere di refrigerare la bottiglia per circa tre ore nel frigorifero, oppure utilizzare un secchiello con ghiaccio, acqua e sale per una rapida refrigerazione di circa venti minuti. Non dimenticate mai che l’apertura della bottiglia deve essere un momento intimo; non forzate, ma estraete il tappo delicatamente, creando un suono leggero.
Il momento del servizio è altrettanto cruciale: versate lo Champagne in due fasi per garantire che le bollicine si sviluppino nel bicchiere, evitando così che trabocchi. Scegliete il giusto calice, prediligendo quelli a tulipano, che possono conservare all’interno gli aromi del vino, a differenza delle coppe che lasciano sfuggire la fragranza. Infine, una volta tolto dal secchiello, asciugate il collo della bottiglia con un tovagliolo bianco per mantenere l’eleganza del servizio. Questi piccoli dettagli non sono solo una questione di estetica, ma amplificano l’esperienza complessiva della degustazione, riflettendo il rispetto verso la bevanda.
Ultimo aggiornamento il 18 Dicembre 2024 da Sofia Greco