In un episodio che ha sollevato un acceso dibattito, venti bambini della scuola calcio della Rivarolese, un club della provincia di Torino, sono stati esclusi dall’iscrizione per la prossima stagione sportiva. La decisione, comunicata ai genitori, ha suscitato forti reazioni e lamentele, portando i familiari a inviare una lettera formale all’amministrazione comunale di Rivarolo. La motivazione alla base di questa esclusione sembra essere la presunta inferiorità tecnica dei bambini, tutti appartenenti alle annate 2014 e 2015.
L’intervento dei genitori: una lettera di protesta
La denuncia alla comunitÃ
Un gruppo di genitori ha deciso di non restare in silenzio di fronte a questa situazione, scrivendo una lettera all’amministrazione comunale. Nella missiva, i genitori hanno sottolineato come la decisione del club sia apparsa unilaterale e ingiusta, evidenziando la mancanza di comunicazione tra la società sportiva e le famiglie. La questione ha messo in luce non solo l’aspetto sportivo ma anche quello educativo e sociale che il calcio giovanile rappresenta.
Le implicazioni emotive e sociali
L’esclusione di un gruppo di ragazzi da attività sportive può avere effetti significativi sul loro sviluppo personale e sociale. Il calcio, in particolare, non è soltanto un modo per imparare a giocare, ma rappresenta anche un’importante opportunità di socializzazione e crescita. I genitori temono che questa situazione possa influenzare negativamente l’autostima dei bambini e interrompere le loro relazioni di amicizia già consolidate nel contesto sportivo.
La posizione della società sportiva
Chiarimenti del presidente Surace
Il presidente della Rivarolese, Josè Luis Surace, ha offerto una spiegazione dettagliata della decisione, affermando che il consiglio direttivo ha ritenuto necessario fare una scelta più accurata per garantire la competitività delle squadre nel settore giovanile. Secondo Surace, l’obiettivo è quello di fornire ai ragazzi l’opportunità di essere preparati per competizioni a livello regionale, aggiungendo che la selezione riguarda le annate 2013, 2014 e 2015.
Necessità di selezione e problemi strutturali
Surace ha anche sottolineato le difficoltà logistiche relative agli impianti sportivi, che sono limitati. Per affrontare la situazione, la società ha proposto alternative di gioco in altre località , come San Giorgio Canavese, ma queste offerte sono state rifiutate dalle famiglie. La problematica della gestione degli spazi e dell’organizzazione delle squadre sembra quindi avere un ruolo significativo nella decisione di avviare una fase di selezione più rigorosa.
La reazione dell’amministrazione comunale
Intervento del sindaco Zucco ChinÃ
A fronte delle segnalazioni ricevute, il sindaco di Rivarolo, Martino Zucco Chinà , ha dichiarato la sua volontà di intervenire per cercare di risolvere la questione. Ha convocato per venerdì i vertici della Rivarolese in municipio, con l’intento di trovare una soluzione che possa soddisfare le esigenze di tutti gli attori coinvolti. La collaborazione tra l’amministrazione comunale e la società sportiva sarà fondamentale per garantire il diritto dei bambini a partecipare a un’attività tanto importante come il calcio.
La ricerca di un compromesso
Il sindaco ha esposto l’importanza di raggiungere un compromesso che possa permettere a tutti i bambini, indipendentemente dalle loro capacità tecniche, di continuare a praticare sport. Questa strategia non solo potrebbe risolvere il conflitto immediato, ma potrebbe anche stabilire un modello per future decisioni in ambito sportivo a livello locale.
Il caso della Rivarolese continua a rimanere sotto i riflettori, mentre le discussioni tra genitori, società e amministrazione comunale si svolgono in attesa di una risoluzione.