I precari della scuola lombarda, rappresentati dal sindacato Adl Cobas, hanno portato avanti una manifestazione questa mattina davanti all’Ufficio Scolastico Territoriale di Milano. Al centro della protesta c’era un simbolico pupazzo di asino, di nome Gigio. La presenza di questo personaggio ludico rappresenta un gesto provocatorio inteso a denunciare le problematiche legate alle assegnazioni delle cattedre e alla gestione del personale precario nella scuola.
Il significato della protesta: un gesto provocatorio
Un simbolo di ribellione
Il pupazzo di asino, chiamato “Gigio, l’asino prodigio“, non è stato scelto a caso ma rappresenta la volontà dei precari di evidenziare la gravità delle situazioni vissute nel mondo della scuola. “Gigio è qui per sanare i catastrofici errori dell’algoritmo,” ha dichiarato il sindacato, evidenziando il malcontento verso un sistema che sembra ignorare le reali competenze dei lavoratori. La protesta si è trasformata così in una vera e propria sfida culturale, mirata a risvegliare le coscienze su un tema di grande rilevanza sociale.
Mancanza di trasparenza e merito
Secondo le dichiarazioni rilasciate dai rappresentanti del sindacato, la protesta vuole denunciare una “situazione intollerabile” in cui la trasparenza nelle assegnazioni delle cattedre è praticamente assente. Le ingiustizie subite dai lavoratori di fronte a licenziamenti considerati illegittimi sono uno dei punti focali della manifestazione. L’assenza di certezze e di giustizia nel mondo del lavoro si traduce in una discontinuità didattica che colpisce non solo i docenti, ma anche gli studenti che ne subiscono le conseguenze dirette.
L’algoritmo e le sue criticitÃ
Una macchina che ignora le competenze
L’algoritmo di assegnazione, utilizzato dalle istituzioni scolastiche, è descritto dai manifestanti come una “macchina che non comprende le nostre competenze e i nostri bisogni.” Questo sistema automatizzato avrebbe portato a errori che si ripercuotono negativamente sulle vite di docenti precari, che spesso si trovano davanti a trasferimenti imprevisti e a situazioni di precarietà lavorativa che non permettono loro di pianificare il futuro.
Errori che influiscono sulla vita professionale
La protesta di oggi mira a portare alla luce gli effetti disastrosi di un sistema che sembra poco attento alle esigenze reali dei lavoratori della scuola. Gli attivisti di Adl Cobas vedono nello strumento dell’algoritmo una minaccia non solo per il loro diritto al lavoro dignitoso, ma anche per l’intera qualità del servizio educativo offerto. La richiesta è chiara: un cambiamento radicale nel modo in cui il personale scolastico viene reclutato e assegnato, affinché il merito non si traduca in una mera propaganda ministeriale.
Un invito alla mobilitazione collettiva
Insieme per la trasparenza e la dignità del lavoro
I membri di Adl Cobas hanno espresso la loro volontà di non arrendersi e di continuare la lotta per ottenere maggiore trasparenza nelle procedure di assegnazione delle cattedre. “Non ci fermiamo fino a quando non avranno riconosciuto la dignità del lavoro precario nella scuola,” affermano. La mobilitazione ha l’obiettivo di ottenere risultati tangibili che possano garantire ai lavoratori la sicurezza necessaria per svolgere il loro lavoro con serenità .
Merito e riconoscimento adeguato
In un momento in cui il dibattito su merito e giustizia sociale è più rilevante che mai, i precari della scuola si sentono chiamati a combattere per un riconoscimento reale del valore del loro lavoro. “Meritevoli sono coloro che, nonostante le difficoltà , stanno contribuendo a garantire un servizio pubblico fondamentale,” ha affermato il sindacato. Con la loro protesta, i lavoratori della scuola intendono mettere a fuoco le ingiustizie che caratterizzano il loro settore e spronare il governo a prendere iniziative serie e concrete per il cambiamento.
La manifestazione di oggi, con il suo mix di humour e serietà , è solo l’inizio di una lotta che potrà risonare oltre i confini di Milano, portando alla luce le difficoltà affrontate dai precari dell’intero paese.
Ultimo aggiornamento il 18 Settembre 2024 da Laura Rossi