Sedicesimo anniversario della "strage di San Gennaro": il memoriale dei sei ghanesi uccisi

Sedicesimo anniversario della “strage di San Gennaro”: il memoriale dei sei ghanesi uccisi

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Sedicesimo anniversario della "strage di San Gennaro": il memoriale dei sei ghanesi uccisi - Fonte: Ansa | Gaeta.it

La tragica memoria della strage di Castel Volturno, avvenuta il 18 settembre 2008, continua a vivere nel cuore dei cittadini e della comunità internazionale. In quell’orrendo evento persero la vita sei ghanesi per mano del clan dei Casalesi, una ferita ancora aperta che ogni anno viene commemorata attraverso eventi di solidarietà e riflessione. Il memoriale di quest’anno ha visto una partecipazione significativa delle istituzioni e delle associazioni locali, tutte unite nel ricordare le vittime e nel promuovere la pace e i diritti umani.

la strage di san gennaro e le sue vittime

il contesto della strage

La “strage di San Gennaro” si è consumata a Castel Volturno, nella provincia di Caserta, quando sei uomini ghanesi sono stati uccisi da sicari al soldo del boss Giuseppe Setola. Questi uomini, Brahim Alhaji, Karim Yakubu, Kwame Antwi Julius Francis, Justice Sonny Abu, Eric Affun Yeboa e Kwadwo Owusu Wiafe, rappresentavano gli effetti devastanti di una cultura della violenza che permea alcune aree del nostro Paese. L’unico sopravvissuto, Joseph Aymbora, ha testimoniato nel processo che ha portato i responsabili di questo crimine all’ergastolo, sebbene Aymbora sia poi venuto a mancare qualche anno più tardi.

un atto di raccoglimento e memoria

In occasione del sedicesimo anniversario della strage, la comunità si è riunita per ricordare le vittime in una commemorazione organizzata dalla rete “Castel Volturno Solidale“. Questa rete comprende diverse associazioni tra cui il Movimento migranti e rifugiati di Caserta, Caritas, Emergency e altri gruppi di sostegno. Il cerimoniale si è svolto presso il Comune di Castel Volturno, dove si sono riuniti studenti, rappresentanti delle istituzioni e membri delle associazioni per non dimenticare le vite spezzate da un gesto di violenza inaccettabile.

la commemorazione e le iniziative delle associazioni

un cortometraggio potente

Durante l’evento, gli studenti della scuola media “Garibaldi” di Castel Volturno hanno partecipato alla proiezione del film “Io Capitano“, diretto da Matteo Garrone. Questo film, ispirato a storie di migranti e alla loro lotta per arrivare in Italia, riflette in modo commovente il viaggio intrapreso da chi fugge da situazioni difficili e cerca una vita migliore. La presenza di Mamadou Kouassi Pli Adama, attivista del Centro sociale Ex Canapificio, ha ulteriormente arricchito l’incontro, portando alla luce le esperienze personali e collettive di chi vive queste drammatiche realtà.

dibattiti e riflessioni

Un momento cruciale della commemorazione è stato il dibattito intitolato “Che fine fanno i capitani?“, in cui si è discusso del destino dei migranti una volta giunti in Italia e delle difficoltà che affrontano anche dopo essere stati salvati. La riflessione ha coinvolto studenti e membri delle associazioni, stimolando un dialogo costruttivo sulle condizioni attuali dei migranti e sull’importanza di garantire i loro diritti e dignità.

la lotta per i diritti e la giustizia sociale

impegno continuo delle associazioni

Mimma D’Amico, rappresentante del Centro Ex Canapificio, ha ribadito l’importanza di mantenere viva la memoria delle vittime innocenti e l’impegno a costruire una società più solidale e giusta. Le parole di D’Amico sottolineano la necessità di dialogo tra le diverse comunità, per promuovere il rispetto dei diritti umani e l’integrazione dei cittadini stranieri.

un futuro di speranza

Il memoriale non è solo un atto di ricordo, ma anche un invito all’azione. Le associazioni chiedono un miglioramento delle condizioni di vita nel litorale domitio, sostenendo il diritto al permesso di soggiorno e alla cittadinanza, lavorando affinché chi cerca una vita migliore in Italia possa farlo senza dover affrontare il rischio del sacrificio umano o cadere nelle mani di sfruttatori.

La commemorazione del 18 settembre resterà impressa nella memoria collettiva come un momento di unione e riflessione, un’occasione per ribadire l’importanza della solidarietà verso chi, come le vittime della strage di San Gennaro, ha affrontato il dramma della migrazione.

Ultimo aggiornamento il 18 Settembre 2024 da Laura Rossi

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