Sei denunciati dai carabinieri dopo la scoperta di un appartamento adibito a nascondiglio per la refurtiva

Sei denunciati dai carabinieri dopo la scoperta di un appartamento adibito a nascondiglio per la refurtiva

Sei denunciati dai carabinieri Sei denunciati dai carabinieri
Sei denunciati dai carabinieri dopo la scoperta di un appartamento adibito a nascondiglio per la refurtiva - Gaeta.it

Un’operazione dei carabinieri ha portato alla denuncia di sei individui per ricettazione, nell’ambito di un’indagine su un’importante rete di furti verificatisi a Roma e nei suoi dintorni. I sospetti sono emersi a seguito di un’irruzione in un appartamento situato all’Infernetto, dove le forze dell’ordine hanno rinvenuto beni rubati e strumenti utilizzati per commettere crimini. L’accaduto ha suscitato l’attenzione della comunità locale e delle autorità, poiché mette in luce la persistente problematica della criminalità nel settore dei furti in abitazioni.

I dettagli dell’operazione dei carabinieri

Irruzione nell’appartamento dei sospetti

L’operazione condotta dai Carabinieri della Stazione di Cecchina, in collaborazione con le Aliquote Operative della Compagnia di Castel Gandolfo e della Compagnia di Ostia, ha avuto inizio a seguito di tre furti avvenuti in rapida successione ad Albano Laziale e Ardea. I militari, studiando i filmati delle telecamere di sorveglianza locali, sono riusciti a identificare il veicolo utilizzato per i furti: una Lancia Y a noleggio. Questo modello è stato poi rintracciato in via Eugenio Donadoni, nelle vicinanze dell’Infernetto, dove è stata condotta un’irruzione nell’appartamento adibito a nascondiglio per i beni rubati.

Le scoperte sorprendenti

Durante l’operazione, i carabinieri hanno trovato una notevole quantità di refurtiva e diversi arnesi atti allo scasso. Tra gli oggetti recati via dai ladri si annoveravano 51 orologi di marche celebri, 16 borse griffate, vestiti di brand prestigiosi , due console PlayStation 5 e vari gioielli. Inoltre, all’interno dell’appartamento è stata rinvenuta una pistola ad aria compressa priva del tappo rosso e oltre seimila euro in contante. I militari hanno avviato il processo di accertamento della provenienza di tutti gli oggetti rubati, prevedendo il successivo rimpatrio ai legittimi proprietari una volta accertata la loro origine illecita.

Il profilo dei denunciati e l’evoluzione delle indagini

Origine e attività criminale

I sei uomini denunciati provengono da Cuba, Colombia, Cile e Argentina e sono tutti sospettati di far parte della stessa organizzazione criminale dedita ai furti in abitazioni. Per il momento, le accuse riguardano esclusivamente la ricettazione, ma le indagini sono tuttora in corso per determinare l’eventuale coinvolgimento degli individui nella commissione diretta dei furti. Gli inquirenti stanno tentando di raccogliere ulteriori prove e testimonianze, per poter contestare anche reati più gravi se si dovesse dimostrare il loro coinvolgimento diretto nelle azioni illecite.

Un nuovo focus sulla sicurezza

L’episodio ha riacceso il dibattito sulla sicurezza urbana, in particolare nelle aree più vulnerabili della capitale. I cittadini si trovano a fronteggiare una preoccupante crescita dei furti in domicilio, elemento che spinge le autorità locali a rafforzare le misure di prevenzione e controllo del territorio. In risposta a questa situazione, le forze dell’ordine stanno pianificando un incremento dei pattugliamenti nelle zone più colpite, in un tentativo di ripristinare la tranquillità e la sicurezza nei quartieri interessati da una crescente incidenza di reati contro la proprietà.

La scoperta dell’appartamento all’Infernetto è solo un tassello in un quadro più ampio che richiede una costante attenzione da parte della comunità e delle istituzioni, affinché azioni tempestive possano garantire la sicurezza dei cittadini e la lotta alla criminalità.

Ultimo aggiornamento il 24 Agosto 2024 da Elisabetta Cina

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