Un’importante operazione dei Carabinieri, che ha portato al fermo di sei uomini cileni a Bracciano, ha evidenziato quanto sia cruciale l’azione di forze dell’ordine nella lotta contro il fenomeno dei furti in abitazione. Grazie a un’intensa attività investigativa, è emersa una rete coinvolta in furti nella zona nord di Roma e nel viterbese.
L’origine dell’attività investigativa
Il blitz dei Carabinieri ha preso avvio da una segnalazione ricevuta dalla Centrale Operativa della Compagnia di Civita Castellana. Era stato indicato un veicolo Opel di colore bordeaux, il cui utilizzo era associato a un tentato furto nel comune di Nepi avvenuto la mattina stessa. Questo stesso veicolo era stato avvistato nei giorni precedenti in diverse strade di Bracciano, attirando l’attenzione delle forze dell’ordine.
Gli agenti della Compagnia di Bracciano hanno immediatamente predisposto un servizio di osservazione per identificare i suoi occupanti e localizzare il loro rifugio. Durante l’operazione, un uomo si è avvicinato all’auto sospetta, permettendo ai militari di tracciare il percorso fino a un appartamento in zona, dove hanno rinvenuto altri cinque uomini, tutti di nazionalità cilena.
La base operativa dei sospetti e il ritrovamento del bottino
Dai dati raccolti dai Carabinieri, l’appartamento è stato identificato come una base logistica utilizzata dai sei uomini per pianificare e portare a termine furti, in particolare nei comuni a nord di Roma e nella provincia di Viterbo. L’ispezione della vettura ha portato al rinvenimento di vari arnesi da scasso, utilizzati per forzare le abitazioni.
Nell’appartamento stesso, i Carabinieri hanno scoperto un ampio “bottino” composto da oggetti di valore, suggerendo che i furti fossero stati consumati con successo nei giorni precedenti. Tra gli oggetti ritrovati vi erano decine di orologi, borse, gioielli, un costoso clarinetto e console per videogiochi, oltre a profumi e indumenti di marca. Alcuni di questi oggetti portavano ancora il prezzo e lo scontrino d’acquisto, indicando che potevano essere stati regalati dalle vittime in vista delle festività natalizie.
L’intervento dei Carabinieri e la restituzione della refurtiva
Dopo aver arrestato i sei uomini, i Carabinieri hanno avviato un’operazione di identificazione e restituzione della refurtiva raccolta. I militari hanno confrontato gli oggetti ritrovati con le denunce già pervenute nei giorni precedenti e, già nella stessa serata dell’arresto, hanno restituito alcuni dei beni rubati a una famiglia della zona di Viterbo. Altri proprietari di merce sequestrata sono stati successivamente identificati.
Questa azione si inserisce nell’ambito di un’iniziativa più ampia volta a combattere i furti in abitazione. Solo nel mese di novembre, un altro cittadino cileno era stato arrestato dalla Stazione di Trevignano Romano mentre fungeva da palo per altri complici intenti a svaligiare un’abitazione.
Processo e presunzione di innocenza
I sei uomini sono stati posti in fermo di polizia giudiziaria, e il provvedimento è stato convalidato dal Tribunale di Civitavecchia, attento al contrasto dei furti in abitazione. Rispettiamo ovviamente i diritti degli indagati, che rimangono presunti innocenti fino a prova contraria e a una conclusione definitiva del procedimento giudiziario.
Le operazioni per identificare ulteriori vittime dei furti e restituire loro quanto sottratto continuano attivamente. La cooperazione e l’impegno delle forze dell’ordine sono essenziali in questo tipo di indagini, mirate a garantire sicurezza e giustizia nella comunità .
Ultimo aggiornamento il 28 Novembre 2024 da Sara Gatti