Recentemente, nella piazza Roma di Senigallia, un’iniziativa audace ha attirato l’attenzione dei passanti e dei media locali. Gli attivisti dello spazio autogestito “Arvultùra” hanno appeso uno striscione sull’albero di Natale per sollevare interrogativi sulle scelte politiche dell’amministrazione comunale riguardo alla crisi abitativa che colpisce numerosi cittadini. Questo gesto provocatorio è avvenuto proprio mentre all’interno del palazzo municipale si stava svolgendo il penultimo consiglio comunale dell’anno, creando un forte contrasto tra il clima festivo della città e la gravità della situazione abitativa.
Il messaggio degli attivisti
Il messaggio dello striscione era chiaro: “Sindaco, aspettiamo Babbo Natale per il contributo affitti?”. La frase pungente ha messo in evidenza i sentimenti di frustrazione e delusione degli attivisti nei confronti della presa di posizione della gestione comunale. La questione centrale riguarda la recente proposta del sindaco, che ha annunciato una variazione di bilancio di 180mila euro da destinare alla reintroduzione dei contributi per l’affitto, probabilmente insufficienti a far fronte alle esigenze delle famiglie in difficoltà economica nella zona.
Critiche alla variazione di bilancio
Secondo gli attivisti, la somma proposta risulta insufficiente e lontana dalle reali necessità della comunità. “Briciole in confronto all’emergenza abitativa,” affermano dal collettivo, sottolineando come il sindaco avrebbe dovuto coinvolgere con maggiore determinazione l’unione dei comuni per garantire un sostegno più robusto. A loro avviso, le risorse sarebbero potute essere più significative se ci fosse stata una cooperazione tra differenti enti per affrontare un problema tanto complesso e urgente.
La posizione della Regione Marche
Un altro aspetto cruciale sollevato da Arvultùra riguarda il ruolo e la responsabilità della Regione Marche. Gli attivisti invitano la Regione a destinare fondi pubblici in modo più strategico per supportare le necessità delle persone economicamente più vulnerabili, piuttosto che limitarsi a risorse simboliche, che mancano di un reale impatto sulla vita quotidiana dei cittadini. L’invito è chiaro: l’allocazione di risorse pubbliche dovrebbe prioritariamente affrontare le situazioni di disagio e non fungere solo da strumento di propaganda politica, specialmente in vista delle prossime elezioni.
Attivismo e memoria collettiva
L’azione di affiggere striscioni non è un episodio isolato. Già il mese precedente, attivisti di “Arvultùra” avevano messo in evidenza il degrado degli edifici abbandonati delle colonie ex Enel sul lungomare Da Vinci, evidenziando l’assenza di iniziative volte a riqualificare questi spazi per uso abitativo. Questi eventi manifestano non solo una richiesta di attenzione, ma anche l’importanza del ricordo collettivo e della valorizzazione delle strutture inutilizzate per far fronte a situazioni di emergenza abitativa.
La situazione a Senigallia rimane complessa e continua a sollevare interrogativi sul bilancio delle priorità politiche della città e sul supporto reale che viene garantito ai suoi cittadini in difficoltà. La voce degli attivisti rappresenta una parte vitale del dibattito sociale, impegnandosi a mantenere alta l’attenzione su questioni fondamentali che non possono essere trascurate.
Ultimo aggiornamento il 19 Dicembre 2024 da Donatella Ercolano