Sentenza Cassazione: il padre di Lorena Quaranta denuncia ingiustizia dopo annullamento ergastolo

Sentenza Cassazione: il padre di Lorena Quaranta denuncia ingiustizia dopo annullamento ergastolo

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Sentenza Cassazione: il padre di Lorena Quaranta denuncia ingiustizia dopo annullamento ergastolo - Gaeta.it

Il femminicidio di Lorena Quaranta continua a sollevare indignazione e dolore, in seguito alla sentenza della Cassazione che ha annullato l’ergastolo per Antonio De Pace, l’uomo accusato di aver ucciso la giovane. Il padre della vittima, Vincenzo Quaranta, ha espresso il suo shock e la sua rabbia per la decisione del tribunale, ritenuta ingiusta e gravissima, sollevando interrogativi sul sostegno del sistema giudiziario nei confronti delle vittime di violenza di genere.

Il commento del padre: “la verità è che il covid non c’entra”

In un’intervista rilasciata al Messaggero, Vincenzo Quaranta ha chiarito che a nessuna violenza, tanto meno all’omicidio della figlia, possa essere accolto il pretesto di una condizione di stress provocata dalla pandemia di COVID-19. Il genitore ha affermato con fermezza che De Pace non ha agito in preda a un raptus psicotico, ma che la violenza scaturiva da un complesso di inferiorità rispetto a Lorena, che si stava per laureare in Medicina. “Quello che è successo con questa sentenza è assolutamente inaccettabile”, ha dichiarato, “così come il fatto che possa essere considerato un’alibi. La morte di mia figlia non ha nulla a che vedere con la pandemia.”

Vincenzo ha anche messo in rilievo come De Pace avesse già mostrato segni di insicurezza e inferiorità nei confronti della figlia, un aspetto che avrebbero dovuto essere considerato dai giudici. “Era un mostro, che ha avuto il tempo e le possibilità di riflettere su quello che ha fatto”, ha aggiunto, sottolineando la gravità di una sentenza che sembra ridimensionare l’atrocità di un omicidio.

La battaglia per giustizia di Vincenzo Quaranta

Con determinazione, il padre di Lorena ha confermato che non si fermerà nella sua ricerca di giustizia. “Continueremo a lottare,” ha affermato, manifestando la sua intenzione di portare avanti la memoria della figlia e la lotta contro la violenza di genere. Vincenzo ha menzionato anche alcuni messaggi di Lorena al fidanzato, nei quali evidenziava le sue preoccupazioni circa il suo comportamento, rivelando una personalità complessa e fragile.

“Stai manifestando un carattere che mi fa pena. Preferisco dire con dignità che sono la fidanzata di un infermiere che si comporta da uomo e non di un medico cafone,” è il racconto di uno dei messaggi di Lorena che evidenzia il profondo disagio vissuto nella sua relazione. Questi messaggi, secondo il padre, mettono in luce una situazione di violenza e controllo psicologico che ha preceduto la tragica conclusione.

Il ricordo di Lorena e il supporto alle vittime

Pentito delle sue azioni, Antonio De Pace ha mosso diversi stratagemmi per giustificare il suo comportamento, ma Vincenzo non si lascia ingannare. La descrizione dell’efferatezza con cui De Pace ha agito è agghiacciante: non solo ha colpito Lorena con una lampada, ma l’ha soffocata con metodo, lasciando sulla giovane i segni evidenti di un’aggressione brutale. “Ha finto e in questi anni,” ha sottolineato il padre, frustato dal fatto che oltre alla morte della figlia, sembra che un’ulteriore ingiustizia si consumi ora con l’assoluzione dell’assassino.

Alla luce di questa questione, molte associazioni e attivisti per i diritti delle donne si sono uniti alla voce di Vincenzo Quaranta, creando una massa critica contro la violenza di genere e il sistema che talvolta sembra proteggere i carnefici piuttosto che le vittime. La battaglia di Vincenzo non è solo per la memoria di Lorena, ma per tutte le donne che vivono nella paura e per quelle che vogliono avere giustizia. “Gli abusi e il femminicidio non devono essere mai più ignorati,” ha ribadito. La sua richiesta è chiara: un cambiamento radicale nella considerazione legale e sociale della violenza contro le donne.

  • Donatella Ercolano

    Donatella Ercolano è una talentuosa blogger che collabora con il sito Gaeta.it, dove si occupa principalmente di temi culturali e sociali. Originaria di Napoli, Donatella ha portato il suo amore per la cultura e la società fino a Gaeta, dove ha trovato un'audience dedicata e interessata. Con una formazione accademica in Sociologia, la sua analisi sui fenomeni sociali attraverso la lente dei media è acuta e ben argomentata. Nelle sue pubblicazioni, Donatella affronta argomenti vari come l'evoluzione culturale, l'impatto delle tecnologie sulla società, e le questioni di genere, sempre con uno stile chiaro e provocatorio. La sua capacità di rendere temi complessi accessibili e intriganti ha fatto di lei una voce molto seguita e rispettata su Gaeta.it.

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