Sentenza definitiva sul fallimento della Mario Coppola Srl, pene ridotte per gli imputati

Il fallimento della Mario Coppola Srl, conclusosi il 15 novembre 2024, ha portato a condanne per bancarotta fraudolenta e riflette sulle gravi conseguenze di una gestione aziendale opaca.
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Sentenza definitiva sul fallimento della Mario Coppola Srl, pene ridotte per gli imputati - Gaeta.it

Il processo legato al fallimento della Mario Coppola Srl, avvenuto nel 2020, si è concluso il 15 novembre 2024 in un’aula del Tribunale di Napoli. La vicenda ha visto coinvolti soci e il liquidatore della società, accusati di reati di bancarotta fraudolenta. Questo fallimento ha destato l’attenzione per l’entità dei debiti accumulati dall’azienda e per le modalità di gestione considerate fraudolente dalla Procura.

Dettagli sul fallimento della Mario Coppola Srl

La Mario Coppola Srl aveva la sua sede a Mugnano di Napoli e operava dal 1992 nel settore della vendita all’ingrosso di articoli elettrici ed elettronici. Stando alle indagini, l’azienda ha accumulato debiti per un valore stimato di quasi 3 milioni di euro, il che ha portato il tribunale all’emissione di una sentenza di fallimento nel febbraio 2020. La situazione economica disastrosa e la gestione poco chiara hanno sollevato seri interrogativi, spingendo la Procura a interrogarsi sulle responsabilità di coloro che erano al timone dell’azienda.

Le indagini hanno evidenziato che i soci e il liquidatore avrebbero messo in atto pratiche fraudolente, danneggiando i creditori, e in particolare l’erario. Tra le contestazioni principali vi era l’occultamento di parte del patrimonio aziendale e la manipolazione dei bilanci. Questa condotta ha reso il recupero dei crediti presso i debitori un’operazione impossibile, danneggiando così i soggetti coinvolti.

Le condanne emesse e i dettagli del processo

Nel dicembre 2022, il Tribunale di Napoli ha emesso una sentenza di primo grado, condannando tutti gli imputati a due anni di reclusione per bancorotta fraudolenta. Le accuse si basavano su fatti concreti, tra cui il trasferimento di beni aziendali a prezzi inferiori al loro valore di mercato e la distruzione delle scritture contabili, elementi che hanno reso difficile la possibilità di ricostruire la situazione economica della società.

A seguito della sentenza, la difesa, rappresentata dai legali Giacarlo De Angelis, Raffaele Ciardiello e Domenico Iodice, ha deciso di presentare ricorso in appello, ritenendo che sussistessero elementi che potessero portare a una revisione delle pene inflitte.

Epilogo della vicenda e pene comminate in appello

Durante l’udienza di discussione del processo d’appello il 15 novembre 2024, si è registrata una sostanziale novità. Gli eredi di Mario Coppola hanno optato per il patteggiamento, accettando una pena ridotta a un anno di reclusione ciascuno. Il liquidatore della società, invece, ha ricevuto una condanna di un anno e quattro mesi. Queste decisioni hanno segnato un cambiamento rispetto alle condanne elevate in primo grado, evidenziando la complessità del caso e le diverse strategie adottate dagli avvocati difensori.

Il dibattito e le sentenze che hanno caratterizzato questo lungo percorso legale offrono un’importante riflessione su come le aziende possono essere gestite, e su quali siano le conseguenze legali di una gestione ritenuta tossica e priva di trasparenza.

Ultimo aggiornamento il 21 Novembre 2024 da Laura Rossi

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