Sentenza del Consiglio di Stato: Tripodi confermato nel Consiglio Regionale del Lazio

Sentenza del Consiglio di Stato: Tripodi confermato nel Consiglio Regionale del Lazio

Orlando Tripodi, consigliere regionale di Latina, esprime soddisfazione per la sentenza del Consiglio di Stato che conferma il suo seggio, respingendo il ricorso dell’ex compagno Pasquale Ciacciarelli.
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Sentenza del Consiglio di Stato: Tripodi confermato nel Consiglio Regionale del Lazio - Gaeta.it

Orlando Angelo Tripodi, consigliere regionale di Latina ed esponente di Forza Italia, esprime soddisfazione per la recente sentenza del Consiglio di Stato che conferma il suo diritto a mantenere il seggio nel Consiglio Regionale del Lazio. Questa decisione arriva in seguito al rifiuto del ricorso presentato dal suo ex compagno di partito Pasquale Ciacciarelli, attualmente assessore regionale della Lega, il quale contestava l’assegnazione del seggio.

La sentenza che cambia tutto

La decisione del Consiglio di Stato è stata accolta con entusiasmo da Tripodi, il quale ha sottolineato l’importanza di questa sentenza, definita definitiva e inappellabile. In una nota, il consigliere ha dichiarato: “Questa sentenza rappresenta il riconoscimento di un percorso che ho affrontato con fiducia nelle istituzioni e rispetto per i principi della democrazia e della giustizia”. Tripodi ha anche voluto ringraziare i suoi sostenitori e il team legale che lo ha assistito in tutto questo processo, compreso Corrado De Simone, scomparso di recente, e la figlia Chiara, che ha preso il suo posto nella difesa legale.

Tripodi ha evidenziato i costi, sia economici che di tempo, che questa disputa ha comportato. Ha sottolineato come la situazione abbia distolto la Prefettura dai suoi compiti primari, contribuendo a un inutile dispendio di risorse. Con la sentenza del Consiglio di Stato, ha dichiarato di poter riprendere il suo lavoro per la comunità con rinnovata energia e determinazione. La sua affermazione evidenzia quanto sia stata significativa la questione della rappresentanza e dell’equità all’interno del sistema elettorale.

Ritorno sul contenzioso legale

La controversia affonda le radici nelle elezioni regionali del Lazio del febbraio 2023, quando Pasquale Ciacciarelli ha contestato l’assegnazione del suo seggio in Consiglio regionale. Ciacciarelli ha quindi presentato un ricorso al TAR, che è stato respinto, ma non si è fermato qui. Ha presentato un appello al Consiglio di Stato per chiedere un riconteggio delle schede, sostenendo che ci fossero stati errori nei calcoli dei voti e nella ripartizione dei seggi.

Il ricorso ha avviato una complessa e lunga battaglia legale che ha richiesto la partecipazione della Prefettura di Frosinone, la quale ha analizzato i criteri di assegnazione e le preferenze espresse dagli elettori. Durante questo processo, Ciacciarelli ha continuato a contestare il metodo di lavoro utilizzato dalla Prefettura.

Dopo la verifica, il Consiglio di Stato ha respinto le obiezioni presentate da Ciacciarelli, etichettandole come “bizzarre”. Ha confermato la validità della decisione del TAR, sostenendo che le affermazioni di Ciacciarelli riguardanti una presunta sottrazione di voti non erano fondate. Infatti, la sentenza evidenziava che non solo non risultavano i 121 voti che Ciacciarelli sosteneva fossero stati mancanti, ma che ne erano stati registrati addirittura meno di quelli ufficialmente assegnati.

L’effetto della sentenza sul Consiglio regionale

Con il verdetto del Consiglio di Stato che conferma Orlando Angelo Tripodi come titolare legittimo del seggio, la sua permanenza nel Consiglio regionale del Lazio diventa definitiva. Questo risultato rimarca un aspetto cruciale del sistema politico regionale, in cui la validità delle elezioni e dei processi democratici viene enfatizzata.

Il caso ha attirato l’attenzione su come vengano gestiti i contenziosi elettorali e la necessità di una maggiore attenzione sui procedimenti di conteggio e verifica dei voti. Le sentenze emesse dalle autorità competenti non solo hanno un impatto immediato sui singoli, come nel caso di Tripodi, ma pongono anche interrogativi più ampi sulla trasparenza e l’integrità del sistema politico.

Adesso Tripodi potrà proseguire il suo lavoro all’interno del Consiglio, con l’intento di attuare i progetti e le iniziative volti al miglioramento della vita dei cittadini del Lazio. La sentenza non è solo una vittoria personale, ma un passo importante per la continuità e la stabilità all’interno della politica regionale.

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