Sequestrati autovelox illegali in numerosi comuni: indagini e impatti sulle sanzioni

Sequestrati autovelox illegali in numerosi comuni: indagini e impatti sulle sanzioni

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Sequestrati autovelox illegali in numerosi comuni: indagini e impatti sulle sanzioni - Gaeta.it

La recente operazione della Polstrada di Cosenza ha portato al sequestro di autovelox non omologati in diversi comuni italiani, suscitando grande interesse e preoccupazione tra gli automobilisti. Gli apparecchi di rilevazione delle violazioni della velocità non solo devono essere conformi alle normative vigenti, ma la loro legittimità può essere contestata da chi ha ricevuto sanzioni. Questo approfondimento esamina i dettagli dei sequestri, le implicazioni per le multe e le nuove normative in materia.

Controlli sugli autovelox non omologati

La legislazione vigente e le indagini

Negli ultimi mesi, la Polstrada ha intensificato i controlli sugli autovelox distribuiti nel territorio italiano, alla luce di normative che richiedono un rigoroso rispetto dei criteri di omologazione. Gli accertamenti hanno evidenziato che molti di questi dispositivi non avevano ottenuto le necessarie omologazioni e mancavano di un prototipo valido. Questo è cruciale per determinare la legittimità delle violazioni rilevate. Di recente, il gip di Cosenza ha disposto il sequestro di diversi apparecchi, frutto di un’indagine portata avanti dalla Procura locale.

La situazione è emersa come parte di un maggiore sforzo per garantire che gli strumenti utilizzati per la rilevazione delle infrazioni siano conformi alle normative e non risultino inadeguati dal punto di vista legale. Le conseguenze legali non riguardano solo gli autovelox, ma anche le aziende che gestiscono tali sistemi. Il legale rappresentante di una società di appalto è stato denunciato per frode nelle forniture pubbliche a causa dei seri ammanchi di conformità.

Elenco dei comuni interessati ai sequestri

Il fenomeno dei sequestri ha colpito un’ampia gamma di comuni in tutto il Paese, tra cui nomi noti come VENEZIA, VICENZA, MODENA, REGGIO EMILIA, e altri come POMARICO, CERIGNOLA, PIANEZZA e FORMIGINE. Le autorità preposte continuano a esaminare i vari centri urbani e le aree in cui gli autovelox sono stati collocati, con il fine di garantire che siano in linea con le normative di legge. L’applicazione del decreto ha riportato alla luce la questione della regolarità di questi dispositivi e delle multe ad essi associate.

Impatto delle multe derivanti da autovelox non omologati

Possibilità di contestazione delle sanzioni

Quando si tratta di multe emesse da autovelox non omologati, il Codacons ha sottolineato che gli utenti hanno la possibilità di contestarle, purché non siano state già saldate. Gli automobilisti possono procedere con un ricorso e hanno a disposizione precise tempistiche per farlo: 60 giorni per presentare un’istanza al Prefetto oppure 30 giorni per rivolgersi al Giudice di pace. È importante notare che, qualora la multa fosse già stata pagata, il diritto di contestazione decade automaticamente.

Inoltre, il panorama normativo attuale offre agli automobilisti una rete di protezione contro eventuali irregolarità legate agli strumenti di rilevazione. Ciò non solo salvaguarda i diritti degli utenti, ma solleva anche interrogativi sull’affidabilità delle apparecchiature in uso. Diversamente, una volta che la multa è stata pagata, non è più possibile avviare alcuna procedura di contestazione.

I recenti sviluppi normativi

Le modifiche alle normative riguardanti gli autovelox sono state apportate a maggio, concedendo ai comuni un termine di 12 mesi per adeguarsi alle nuove regole. Queste prevedono che ogni postazione di rilevazione sia chiaramente visibile e che i dispositivi siano distanziati tra loro. Ulteriormente, è stabilito che la segnalazione della presenza di autovelox deve avvenire in anticipo. I limiti di velocità in prossimità delle aree di rilevazione avranno una rilevanza particolare: non possono esserci controlli su strade dove i limiti di velocità sono considerati eccessivamente ridotti.

Se il decreto non affronta direttamente il tema dell’omologazione, è già in atto una sentenza della Corte di Cassazione che stabilisce che le multe emesse da autovelox non omologati siano da considerarsi nulle. Questa situazione rischia di generare un alto volume di ricorsi tra gli automobilisti, evidenziando un aspetto critico del sistema delle sanzioni. L’evoluzione della situazione normativa e delle operazioni di controllo continuerà a essere monitorata con attenzione, evidenziando la necessità di una gestione più rigorosa e conforme delle apparecchiature di rilevazione della velocità.

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