Le acque del Comune di Torre del Greco hanno recentemente fatto da sfondo a un’operazione di polizia economico-finanziaria. Una motovedetta del Reparto Operativo Aeronavale di Napoli ha intercettato un natante da diporto sospetto, portando alla scoperta di una violazione delle normative sulla pesca. A bordo sono stati rinvenuti esemplari di pesce spada, una specie pescata illegalmente, data la loro dimensione al di sotto dei limiti consentiti.
Intercettazione del natante e rinvenimento dei pescati
L’operazione condotta dalle autorità marittime si è svolta nelle acque che circondano Torre del Greco, nota località costiera campana. La motovedetta, attivamente impegnata nei controlli di polizia economico-finanziaria, si è insospettita di fronte a un natante da diporto. Al termine di un’accurata ispezione, i membri dell’equipaggio hanno rinvenuto a bordo sette esemplari di pesce spada.
Questi esemplari, con lunghezze inferiori ai 50 centimetri, violano in modo evidente la regolamentazione attuale. La legge prevede che il pesce spada non possa essere catturato se non supera i 125 centimetri di lunghezza o i 25 chilogrammi di peso. Il pesce sequestrato presentava un peso complessivo di soli 30 chilogrammi, ben al di sotto dei limiti previsti, evidenziando l’irregolarità della pesca effettuata.
Conseguenze per il pescatore e sanzioni imposte
Sulla base delle normative vigenti, le autorità hanno proceduto al sequestro non solo dei pesci, ma anche dell’attrezzatura utilizzata per la pesca. Questa operazione si traduce in un intervento significativo per preservare l’equilibrio dell’ecosistema marino. Il pescatore, un abitante locale, ha ricevuto una multa di 16.000 euro, una somma pesante che evidenzia la gravità della violazione.
Il sequestro e le sanzioni rispondono a un interesse più ampio per la salvaguardia delle risorse marine. Il pesce spada è una specie in grado di raggiungere dimensioni notevoli, con individuali adulti che possono pesare oltre tre quintali. L’abbattimento di esemplari sotto misura non solo influisce sul ciclo di vita della specie, ma compromette anche l’equilibrio dell’intero ecosistema marino.
Destinazione finale del pescato e solidarietÃ
Dopo il sequestro, i pesci sono stati sottoposti a controlli sanitari dai rappresentanti dell’ASL Napoli 1 Centro. La verifica ha garantito che i pesci fossero idonei al consumo umano, nonostante fossero stati pescati illegalmente. In un gesto di solidarietà e responsabilità sociale, i pesci sono stati poi donati a una parrocchia locale. Questa parrocchia si impegna quotidianamente ad assistere le persone in difficoltà , fornendo pasti caldi e supporto ai bisognosi e ai senzatetto.
Questo atto di beneficenza non solo ha permesso di evitare lo spreco di cibo, ma ha anche sottolineato l’importanza di condividere le risorse, contribuendo a sostenere la comunità locale. La vicenda mette in evidenza non solo l’azione di controllo delle autorità , ma anche la necessità di comportamenti responsabili verso la pesca e il rispetto delle normative ambientali.
Ultimo aggiornamento il 23 Gennaio 2025 da Elisabetta Cina