Un’operazione coordinata tra Carabinieri e Guardia di Finanza ha portato al sequestro di un immobile e del relativo terreno in fase di costruzione a Rivisondoli, un comune dell’Abruzzo noto per le sue bellezze naturali. Questa azione si è concretizzata grazie a un decreto emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Sulmona e si inserisce in un’indagine iniziata a maggio 2023. Scopriamo i dettagli di questa operazione che interessa un’area specifica messa sotto osservazione dalle autorità.
I dettagli dell’operazione di sequestro
La misura di sequestro preventivo ha coinvolto un progetto edilizio denominato “Borgo Colamaio“, ubicato nel comune di Rivisondoli. Il personale della Compagnia Carabinieri di Castel di Sangro ha collaborato attivamente con la Guardia di Finanza di Sulmona per portare alla luce possibili illeciti nella gestione di questo cantiere. La sinergia tra le forze dell’ordine è stata fondamentale per l’avanzamento delle indagini, finalizzate a garantire la legalità e la tutela del territorio.
Il sequestro è stato eseguito dopo un’attenta raccolta di prove e testimonianze che hanno lasciato trasparire irregolarità nella gestione del progetto edilizio. Il provvedimento è stato necessario per impedire ulteriori sviluppi non autorizzati dell’immobile e del terreno, proteggendo così l’integrità del luogo, soggetto a normative edilizie e ambientali molto rigide.
Le accuse e le persone coinvolte
L’indagine ha portato alla denuncia di quattro individui, tutti in stato di libertà, che sono stati ritenuti coinvolti nella lottizzazione illecita dei terreni. Questi soggetti operavano all’interno delle attività di una società di costruzioni legata al cantiere di Rivisondoli. La fase dell’inchiesta ha svelato che il terreno, originariamente occupato da un edificio scolastico, è stato frazionato per trasformarsi in 28 unità abitative e 40 box auto interrati.
Questi sviluppi sono avvenuti attraverso l’ottenimento di permessi di costruire che, secondo le autorità, sono stati acquisiti in modo irregolare, mascherando i lavori come operazioni di ristrutturazione mentre in realtà si trattava di demolizione e ricostruzione con cambio di destinazione d’uso. Tale azione ha sollevato molte preoccupazioni da parte delle autorità locali, che hanno segnalato il sito come area vincolata e attentamente controllata.
La situazione giuridica degli indagati
Attualmente, le indagini sono ancora in una fase preliminare, e gli elementi raccolti dovranno essere convalidati durante il processo. È importante sottolineare che i quattro individui denunciati devono rimanere considerati innocenti fino a prova contraria, secondo i principi giuridici e il diritto alla difesa. Questo pone l’accento sull’importanza di seguire il percorso legale definito dalla giustizia, garantendo che ogni accusa sia verificata e accompagnata da evidenze schiaccianti.
La comunità di Rivisondoli e i cittadini interessati seguono con attenzione gli sviluppi di questa inchiesta, consapevoli dell’impatto che una lottizzazione abusiva potrebbe avere sull’ambiente e sulla qualità della vita nel territorio. Gli sforzi delle autorità locali nel perseguire la legalità devono essere supportati dalla serietà e dalla responsabilità di tutti gli attori coinvolti, per salvaguardare il patrimonio culturale e naturalistico della zona.