Un controllo dei finanzieri del Comando provinciale di Ascoli Piceno ha portato al sequestro di quasi 1.000 chilogrammi di gas di petrolio liquefatto, conservati in bombole non autorizzate e stoccate in un’area vicina a edifici abitativi. L’intervento ha evidenziato gravi irregolarità nelle condizioni di sicurezza e nei permessi amministrativi.
Il sequestro delle bombole di gpl e la scoperta in un’area non sicura
Gli agenti hanno trovato 95 bombole di gpl di diverse dimensioni accumulate all’aperto, in un terreno situato nei pressi di un distributore di carburante per autotrazione. La loro presenza non rispettava alcuna norma in materia di sicurezza, in particolare quelle che regolano la prevenzione incendi e lo stoccaggio dei gas infiammabili. L’area era molto vicina ad abitazioni civili, mettendo a rischio l’incolumità pubblica. Le bombole, del peso complessivo di circa mille chilogrammi, non erano conservate secondo quanto previsto dalla normativa antincendio.
Condizioni di deposito irregolari
I finanzieri hanno accertato assenza di barriere protettive e condizioni di deposito inadatte, con i contenitori esposti agli agenti atmosferici e privi degli standard minimi di sicurezza richiesti dalla legge. L’area oggetto del controllo non disponeva inoltre di alcuna misura di contenimento o segnalazione di rischio, così come invece prescrive la vigente regolamentazione sull’uso e la conservazione dei gas infiammabili.
La posizione del titolare e le mancanze nella documentazione
Il responsabile del deposito, intestatario di un’impresa individuale operante nel commercio al dettaglio di combustibili, era sprovvisto delle autorizzazioni necessarie per gestire il materiale in quella modalità . Tra i documenti mancanti risultava anche il certificato di prevenzione incendi, necessario per attività con carichi di materiale esplosivo o infiammabile.
Gli accertamenti delle Fiamme Gialle sono stati confermati dal Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Ascoli Piceno. Il titolare ha già precedenti specifici in materia di detenzione illecita di sostanze pericolose. Il controllo ha così evidenziato non solo le irregolarità nel deposito ma anche una carenza importante della documentazione amministrativa e di sicurezza obbligatoria. Le norme previste mirano a evitare incidenti, esplosioni o incendi, specie in contesti abitativi.
Mancanze amministrative critiche
La mancanza di autorizzazioni e certificazioni rappresenta un grave rischio per la sicurezza pubblica, soprattutto considerando la vicinanza del deposito abusivo a immobili residenziali.
Il procedimento penale e i rischi legati a un deposito abusivo di gpl
Tutto il materiale sequestrato è considerato esplodente, con un potenziale rischio elevato per la sicurezza pubblica. A seguito del ritrovamento, il titolare è stato segnalato alla Procura della Repubblica di Ascoli Piceno per il reato di illecita detenzione di materiale esplodente senza aver presentato le necessarie comunicazioni alle autorità competenti, come stabilito dall’articolo 679 del codice penale.
Azioni legali e prevenzione
Il procedimento giudiziario avrà il compito di accertare l’eventuale responsabilità del soggetto, che nel frattempo resta presumibilmente innocente. Le forze dell’ordine mantengono alto il livello di attenzioni verso depositi abusivi simili che possono rappresentare un serio pericolo, soprattutto quando in prossimità di luoghi frequentati dalla popolazione.
L’azione condotta a Ascoli Piceno sottolinea come il controllo sul rispetto delle norme di sicurezza nella gestione delle sostanze infiammabili si mantenga una priorità per prevenire incidenti e salvaguardare le persone e gli edifici circostanti.