Sequestrato impianto di recupero rifiuti a Montesilvano per traffico illecito: indagini coordinate dall'antimafia

Sequestrato impianto di recupero rifiuti a Montesilvano per traffico illecito: indagini coordinate dall’antimafia

Carabinieri e DDA di L’Aquila sequestrano impianto a Montesilvano per traffico illecito di rifiuti ferrosi, con gestione abusiva e rischi ambientali accertati dopo indagini triennali.
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I Carabinieri del NOE di Pescara, coordinati dalla DDA di L’Aquila, hanno sequestrato un impianto di recupero rifiuti a Montesilvano coinvolto in traffico illecito di rifiuti pericolosi e non, dopo indagini durate dal 2020 al 2022. - Gaeta.it

Un’operazione congiunta dei Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Pescara ha portato oggi al sequestro di un impianto di recupero rifiuti ferrosi a Montesilvano. L’intervento rientra in un’indagine più ampia coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di L’Aquila, che ha individuato una rete di attività illegali legate alla gestione e trasporto di rifiuti pericolosi e non pericolosi.

indagini e quadro giudiziario

L’azione dei Carabinieri nasce da un decreto di sequestro preventivo firmato dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di L’Aquila, su richiesta della Procura della Repubblica locale. I militari del NOE di Pescara, insieme al personale dei Comandi Provinciali di Pescara, Chieti e Teramo, hanno eseguito il provvedimento che interessa diverse persone, tra cui il responsabile di una società attiva nel recupero di rottami ferrosi. Le accuse riguardano traffico illecito di rifiuti, con il coinvolgimento diretto in violazioni previste dagli articoli 110 del codice penale e 452 quaterdecies del decreto legislativo 152/2006.

indagini prolungate sul campo

Le indagini si sono protratte per diversi anni, avendo coperto un arco temporale che va dal 2020 fino a dicembre 2022. I rilievi raccolti hanno permesso di confermare una gestione abusiva e ripetuta dei materiali raccolti e lavorati dallo stabilimento.

modalità di gestione dei rifiuti e violazioni

Gli inquirenti hanno ricostruito che l’impianto di Montesilvano riceveva frequentemente rifiuti di varia natura: rottami ferrosi, apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso , oltre a batterie esauste provenienti da veicoli. Questi materiali venivano conferiti usando mezzi non autorizzati, una pratica che ha aggravato la posizione dei responsabili.

Le attività irregolari includevano la raccolta, il trasporto e il recupero di quantità significative di rifiuti. I gestori si sarebbero anche affidati a codici identificativi errati per classificare falsamente i materiali, eludendo così le normative ambientali. In alcune occasioni, si è riscontrata l’assenza totale delle autorizzazioni necessarie per operare.

Questa condotta ha mostrato un’abitudine consolidata all’elusione delle regole vigenti, comportando gravi rischi per l’ambiente e la salute pubblica.

pratiche illecite e rischi ambientali

L’uso di codici falsi e l’assenza di autorizzazioni sono stati elementi chiave per definire la natura illecita dell’intera gestione dei rifiuti nello stabilimento.

interventi e conseguenze operative

Il provvedimento ha portato al sequestro cautelare delle strutture industriali coinvolte. L’intero impianto di recupero a Montesilvano è stato bloccato con lo stop immediato di ogni processo produttivo e di trattamento dei rifiuti. Oltre all’immobilizzazione delle linee operative, sono stati posti sotto sequestro anche i veicoli utilizzati per il trasporto illecito.

finalità del sequestro

Queste misure hanno lo scopo di interrompere le attività illecite e tutelare l’area interessata dagli effetti della gestione impropria. Gli sviluppi dell’inchiesta riguardano sia la prosecuzione delle indagini sia l’approfondimento di eventuali ulteriori responsabilità penali.

Gli elementi raccolti fino a questo momento indicano una rete organizzata, con ruoli definiti e azioni reiterate nel tempo. La collaborazione tra reparti specializzati dei Carabinieri e la Dda di L’Aquila ha consentito di portare avanti una ricerca estremamente dettagliata, basata su controlli, ricostruzioni documentali e verifiche sul campo.

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