Sequestrato stabilimento industriale a catanzaro per violazioni ambientali e smaltimento illecito di rifiuti

Sequestrato stabilimento industriale a catanzaro per violazioni ambientali e smaltimento illecito di rifiuti

La Guardia costiera e la Procura di Catanzaro sequestrano uno stabilimento a Catanzaro per attività senza autorizzazione ambientale, scarichi irregolari e deposito illecito di rifiuti speciali, tutelando salute e ambiente.
Sequestrato Stabilimento Indus Sequestrato Stabilimento Indus
La Guardia costiera, su coordinamento della Procura di Catanzaro, ha sequestrato uno stabilimento produttivo a Catanzaro per violazioni ambientali, tra cui scarichi illegali e deposito irregolare di rifiuti pericolosi. - Gaeta.it

Un intervento della Guardia costiera, coordinato dalla Procura di Catanzaro, ha portato al sequestro di un sito produttivo nel capoluogo calabrese. L’azione si inserisce in un più ampio controllo volto a far rispettare le norme ambientali e tutelare la salute pubblica e il territorio locale.

Sequestro e attività dell’azienda coinvolta

Lo stabilimento si estende su una superficie di circa 4500 metri quadrati e si occupa della produzione di manufatti in cemento. Dai controlli è emerso che l’attività veniva svolta senza la prevista autorizzazione unica ambientale, un documento fondamentale per operare nel rispetto delle regole che tutelano l’ambiente. Questo mancato rilascio ha fatto scattare il provvedimento di sequestro da parte della Guardia costiera.

L’assenza dell’autorizzazione indica che la fabbrica non aveva ottenuto l’ok necessario per gestire i propri processi produttivi secondo criteri che limitano l’inquinamento e regolano lo smaltimento dei rifiuti. Le verifiche si sono concentrate sul rispetto delle normative che garantiscono la sicurezza dell’ecosistema e della popolazione urbana attorno alla zona industriale.

Scarico incontrollato delle acque meteoriche e rischi ambientali

Durante le operazioni di controllo è stato rilevato uno scarico irregolare delle acque meteoriche di dilavamento. Queste acque, raccolte dai piazzali della fabbrica, non erano convogliate in impianti di trattamento ma scaricate direttamente nell’ambiente, in violazione delle norme vigenti.

Il pericolo nasce dal fatto che le superfici da cui defluiscono queste acque non sono pavimentate e sono contaminate da materie prime, rifiuti speciali e prodotti finiti. Così, acqua e sostanze potenzialmente inquinanti finiscono direttamente su suolo o corsi d’acqua senza alcun filtro o depurazione. Questa situazione aumenta il rischio di contaminazione di falde acquifere, terreni circostanti e ambienti naturali vicini.

La presenza di scarichi non autorizzati rappresenta una minaccia per l’ecosistema locale e per la salute dei residenti, esposti a possibili sostanze nocive. Il controllo ha permesso di bloccare questo flusso incontrollato intervenendo per far rispettare le misure di sicurezza ambientale.

Deposito irregolare di rifiuti speciali e materiali non smaltiti correttamente

L’ispezione ha messo in luce anche lo stoccaggio senza regole di diversi tipi di rifiuti solidi. Nella zona dello stabilimento erano accumulati materiali come legno, inerti da demolizione, oli usati, plastiche e metalli misti. Questi residui, definiti speciali per la loro natura e rischio, erano conservati senza alcuna gestione o controllo.

Il deposito incontrollato di tali rifiuti può generare pericoli ambientali e sanitari gravi, poiché molti di questi materiali rilasciano sostanze tossiche o favoriscono incendi e contaminazioni. La loro gestione deve avvenire secondo procedure autorizzate e in piena sicurezza per evitare danni estesi al territorio.

Azioni future e contesto territoriale

Il sequestro dello stabilimento ha l’obiettivo di bloccare subito tutte le attività che causano queste violazioni, impedendo ulteriori contaminazioni e danni al contesto cittadino. Le autorità intendono proseguire con azioni giudiziarie e verifiche per accertare responsabilità e proporre misure correttive.

L’episodio si inserisce in una serie di interventi sul territorio calabrese, dove le forze dell’ordine stanno intensificando i controlli per contrastare abusi nel settore industriale e difendere l’ambiente a beneficio della collettività.

  • Donatella Ercolano

    Donatella Ercolano è una talentuosa blogger che collabora con il sito Gaeta.it, dove si occupa principalmente di temi culturali e sociali. Originaria di Napoli, Donatella ha portato il suo amore per la cultura e la società fino a Gaeta, dove ha trovato un'audience dedicata e interessata. Con una formazione accademica in Sociologia, la sua analisi sui fenomeni sociali attraverso la lente dei media è acuta e ben argomentata. Nelle sue pubblicazioni, Donatella affronta argomenti vari come l'evoluzione culturale, l'impatto delle tecnologie sulla società, e le questioni di genere, sempre con uno stile chiaro e provocatorio. La sua capacità di rendere temi complessi accessibili e intriganti ha fatto di lei una voce molto seguita e rispettata su Gaeta.it.

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