Un’intensa attività di controllo condotta dai Finanzieri della Compagnia di Capodichino presso l’aeroporto di Napoli ha portato a risultati significativi nella lotta contro il traffico di beni non dichiarati. Le ispezioni hanno rivelato diverse irregolarità, con sequestro di valuta contante, tabacchi lavorati esteri, prodotti alimentari di origine non certificata e merce contraffatta. Questi interventi sono parte di una più ampia strategia di monitoraggio mirata a garantire la sicurezza e la legalità nei flussi commerciali attraverso lo scalo.
Controlli sulla valuta e sanzioni economiche
Nel cuore delle operazioni condotte, i Finanzieri hanno sequestrato oltre 437.000 euro in contante, cifra che pone in evidenza l’ampia portata del fenomeno del trasferimento di denaro non dichiarato. Questa valuta è stata spesso trovata occultata in bagagli o in doppifondi, un metodo comunemente utilizzato per eludere i controlli doganali. La maggior parte della somma sequestrata ha come destinazione paesi del Nord Africa, dell’Est Europa e del Medio Oriente.
Le sanzioni irrogate nei confronti di 36 individui hanno raggiunto un totale di oltre 14.000 euro. Le violazioni si concentrano non solo sulla mancata dichiarazione della valuta, ma anche su altre irregolarità durante i controlli. L’Aeroporto di Napoli si conferma quindi un nodo cruciale nel contrasto a queste attività illecite, grazie alla vigilanza costante delle autorità competenti.
Il traffico di tabacchi lavorati e le conseguenze fiscali
Un altro settore colpito dai controlli è quello del contrabbando di tabacchi. Durante le ispezioni, sono stati sequestrati oltre 185 kg di sigarette, frequentemente reperite in condizioni di contrabbando e talvolta contraffatte. Questi sequestri sono stati effettuati a carico di quattro cittadini bulgari, i quali sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per un totale di circa 35.000 euro di tributi evasi.
Il contrabbando di sigarette rappresenta una delle attività illegali più diffuse, contribuendo a un significativo danno all’erario. La presenza di merce non conforme ai requisiti normativi può non solo danneggiare l’economia locale, ma anche mettere a rischio la salute dei consumatori, in quanto i prodotti possono non rispettare le normative sanitarie.
Prodotti alimentari non dichiarati: la sicurezza prima di tutto
Oltre alla lotta contro il traffico di valuta e contrabbando di tabacchi, le operazioni della Guardia di Finanza si sono indirizzate anche contro l’introduzione di prodotti alimentari privi delle necessarie certificazioni di provenienza. Un attento monitoraggio ha portato al sequestro di oltre 270 kg di alimenti, tra cui carne, pesce, frutta e verdura, destinati all’uso personale di 27 persone.
Questi prodotti sono stati trovati in condizioni non conformi rispetto alle normative vigenti. La sicurezza alimentare è un aspetto cruciale che le autorità cercano di garantire, prevenendo l’ingresso di alimenti potenzialmente pericolosi per la salute pubblica nel territorio italiano.
Merce contraffatta: focus su abbigliamento e accessori
L’attività di controllo ha messo in evidenza anche la problematica della commercializzazione di merce contraffatta. Sono stati sequestrati oltre 400 capi di abbigliamento e accessori recanti marchi e loghi alterati, provenienti principalmente da paesi del Nord Africa e del Medio Oriente. I controlli hanno portato alla segnalazione di 27 soggetti, di cui due sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria.
Il mercato della contraffazione non solo danneggia le aziende che operano legalmente, ma rappresenta anche una minaccia per gli acquirenti, che rischiano di investire in prodotti di qualità scadente. La repressione di tali attività ostacola l’espansione di queste pratiche illecite e tutela i consumatori.