Sequestri di abbigliamento contraffatto in Basilicata, il valore supera i quattro milioni di euro

Sequestri di abbigliamento contraffatto in Basilicata, il valore supera i quattro milioni di euro

In Basilicata, la contraffazione nell’abbigliamento ha portato al sequestro di 350 mila capi per oltre 4 milioni di euro, sollevando preoccupazioni sulla legalità commerciale e la sicurezza dei consumatori.
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Negli ultimi cinque anni, la Basilicata ha registrato un allarmante aumento della contraffazione nell'abbigliamento, con circa 350 mila capi sequestrati per un valore di oltre quattro milioni di euro. Un'indagine ha rivelato che il 67% degli imprenditori lucani percepisce un incremento di pratiche illecite, soprattutto tra ambulanti e outlet. Antonio Sorrentino di Federmoda-Confcommercio Potenza - Gaeta.it

Negli ultimi cinque anni, la Basilicata ha fatto registrare un significativo fenomeno di contraffazione nel settore dell’abbigliamento. I dati ufficiali parlano di circa 350 mila capi sequestrati, per un valore che supera i quattro milioni di euro. Questo allerta migliora le perplessità sul tema della legalità commerciale nella regione, come ha evidenziato Antonio Sorrentino, referente di Federmoda-Confcommercio Potenza.

L’aumento delle denunce di contraffazione tra i commercianti

Un’indagine condotta da Confcommercio ha rivelato che il 67 per cento degli imprenditori lucani avverte un incremento della contraffazione, specialmente tra gli ambulanti e in alcuni outlet. Queste sono le aree in cui si manifestano con maggiore frequenza pratiche illecite, vendendo merce di origine discutibile. Si registra una crescente preoccupazione, tanto che il 46 per cento dei commercianti considera la presenza di venditori abusivi una delle principali fonti di illegalità nella regione. Questi dati mettono in luce la necessità di rafforzare le misure di controllo e di sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi legati all’acquisto di prodotti contraffatti.

Tipologie di merce contraffatta e i sequestri

Le forze dell’ordine, nel corso dei sequestri, hanno constatato che i beni più frequentemente falsificati sono i capi di abbigliamento, seguiti dai giocattoli e dai beni elettronici. Questo trend allarmante dimostra non solo l’ampiezza del problema, ma anche il livello di attenzione necessario da parte delle istituzioni. La contraffazione non rappresenta semplicemente un danno economico per i commercianti, ma costituisce anche una minaccia alla salute e alla sicurezza dei consumatori, data la scarsa qualità dei prodotti illegali. Rafforzare il contrasto di questo fenomeno è essenziale per proteggere i cittadini e garantire un mercato equo.

La difesa del commercio legale

Antonio Sorrentino ha rimarcato l’importanza dei negozi nella comunità lucana, definendoli “patrimonio culturale e creativo“. Questi esercizi rappresentano non solo un punto di vendita, ma anche un’anima del territorio, veicolando una tradizione legata alla qualità e all’artigianalità. La tutela dei commercianti legali è dunque fondamentale per preservare un’identità distintiva e per garantire un’economia regionale sana. Sorrentino ha sottolineato come i negozi agiscano come sentinelle contro la contraffazione, custodendo l’autenticità e la tradizione locale.

La lotta alla contraffazione in Basilicata richiede un impegno collettivo, in cui tutelare chi opera nell’ambito della legalità diventa prioritario. Le istituzioni, i commercianti e i consumatori sono tutti attori fondamentali in questo processo, per costruire un mercato più sicuro e giusto per tutti.

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