Le operazioni dei Carabinieri Forestale di Vairano Patenora e Roccamonfina hanno portato alla luce gravi irregolarità ambientali in un frantoio oleario situato nel comune di Conca della Campania. Si tratta di controlli effettuati in collaborazione con il personale dell’Arpac di Caserta, focalizzati sulla gestione delle acque di vegetazione prodotte dalla molitura delle olive. Questo tipo di attività ha l’obiettivo di tutelare l’ambiente da pratiche potenzialmente dannose per la salute pubblica e per gli ecosistemi.
I controlli e le violazioni scoperte
Durante l’ispezione, gli agenti hanno identificato e documentato several violazioni. Un’area di circa 230 metri quadrati, contigua all’impianto del frantoio, è stata sequestrata poiché risultava contenere circa 20 metri cubi di sanse umide, rifiuti generati dalla lavorazione delle olive, smaltite in modo illecito. Non solo, un’altra porzione di terreno agricolo di circa 150 metri quadrati è stata trovata anch’essa contaminata, con circa 60 metri cubi di sanse depositati in modo non autorizzato.
Le sanse rappresentano un importante rifiuto della lavorazione dell’olio d’oliva e se non trattate in modo adeguato, possono causare inquinamento e danni ambientali significativi. Inoltre, un contenitore scarrabile, capace di contenere 30 metri cubi delle stesse sanse, è stato anch’esso sottoposto a sequestro per le stesse motivazioni.
Le conseguenze per il titolare del frantoio
Il titolare dell’impianto oleario è stato denunciato a piede libero per il reato di gestione e/o smaltimento illecito di rifiuti speciali non pericolosi. Questa denuncia rappresenta una chiara risposta da parte delle autorità competenti contro la violazione delle normative ambientali. La gestione di rifiuti come le sanse deve seguire precise regole per prevenire danni sia alla salute pubblica che all’ambiente circostante e, quando non rispettata, porta a sanzioni severe.
Le autorità locali stanno monitorando da vicino la situazione e assicurano che saranno intraprese azioni ulteriori per garantire il rispetto delle leggi ambientali. Ciò potrebbe includere sanzioni amministrative e ulteriori controlli per verificare la conformità degli altri frantoi e impianti oleari operanti nella Zona.
La rilevanza del problema delle acque di vegetazione
Un aspetto fondamentale emerso durante i controlli effettuati dai Carabinieri Forestale è il tema delle acque di vegetazione, un ulteriore prodotto della lavorazione delle olive. La legge vieta il loro spandimento non regolamentato, poiché questi liquidi contengono un alto carico inquinante di natura organica. Se dispersi nell’ambiente senza le dovute precauzioni, possono compromettere sia le acque superficiali che quelle di falda, causando un grave rischio per gli ecosistemi locali e la salute della popolazione.
Per questo motivo, la campagna di controlli è stata avviata, con l’intenzione di sensibilizzare i produttori locali riguardo l’importanza della gestione corretta di questi scarti di lavorazione, alimentando un circolo virtuoso di rispetto dell’ambiente e delle normative vigenti.
Ultimo aggiornamento il 15 Dicembre 2024 da Elisabetta Cina