Sequestro da 450.000 euro per un amministratore di condominio accusato di appropriazione indebita

Sequestro da 450.000 euro per un amministratore di condominio accusato di appropriazione indebita

Un amministratore di condominio di Milano è indagato per appropriazione indebita, avendo sottratto oltre 330.000 euro dai conti dei condomini per spese personali e scommesse online. Sequestrati beni per 450.000 euro.
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Sequestro da 450.000 euro per un amministratore di condominio accusato di appropriazione indebita - Gaeta.it

Un caso di appropriazione indebita è emerso nei pressi di Milano, dove un amministratore di condominio di 46 anni si trova sotto inchiesta per un illecito finanziario di notevole entità. Secondo le indagini della procura di Milano, l’uomo avrebbe sottratto oltre 330.000 euro dai conti correnti dei condomini che amministrava. I fondi usati in modo improprio sono stati indirizzati verso spese personali e familiari, comprese scommesse online e contributi medici. La Guardia di Finanza ha intrapreso un’operazione di sequestro preventivo che include beni per un valore totale di 450.000 euro.

Le accuse e il funzionamento della frode

L’indagine condotta dalla procura ha portato alla luce diversi aspetti del raggiro praticato dall’amministratore. Le accuse principali sono di appropriazione indebita e autoriciclaggio, reati che potrebbero avere pesanti conseguenze legali. L’uomo, infatti, avrebbe trasferito somme elevate dai conti di diversi condomini a quelli a lui riconducibili, usando inganni come bonifici indirizzati a nomi fittizi. Attraverso questa strategia, egli ha potuto godere di una libertà d’azione che gli ha consentito di utilizzare i fondi per pagamenti personali, tra cui spese mediche, utenze domestiche e persino abbonamenti a palestre.

Le indagini hanno rivelato che oltre 111.000 euro sarebbero stati impiegati per attività speculative, con particolare uso su piattaforme di scommesse online. È così emerso un quadro di frodi molto articolate e ben pianificate. La Guardia di Finanza ha delineato come l’amministratore utilizzasse identificativi di fornitori residenti nei condomini, ma mai con beneficiari reali, permettendo di occultare le reali destinazioni di pagamento. La complessità di tale frode ha messo in evidenza non solo un certo grado di astuzia, ma anche la sistematicità con cui l’indagato ha operato nel tempo.

Le misure cautelari disposte

Il giudice delle indagini preliminari, Silvia Perrucci, ha disposto misure cautelari importanti, che includono sia gli arresti domiciliari che il sequestro di beni. Tra i beni soggetti a sequestro, ci sono un’abitazione e un’automobile, per un valore complessivo di 450.000 euro. Nel provvedimento si evidenzia il coinvolgimento di altri condomini, i quali potrebbero anche essersi trovati in difficoltà a causa delle azioni dell’amministratore. Questo elemento suggerisce un perfetto quadro di “pervicacia criminale” e rafforza l’idea di una violazione sistematica e prolungata dei doveri fiduciari.

Il sequestro tempestivo è considerato cruciale per evitare che ulteriori patrimoni possano essere dissipati. Le indagini sono in corso e potrebbero ulteriormente ampliare il raggio dell’operazione, coinvolgendo altri potenziali estranei o complici. La Guardia di Finanza sottolinea come la complessità degli schemi di frode utilizzati dall’amministratore di condominio richieda un’analisi attenta e congiunta di vari scenari, al fine di garantire una risposta adeguata e la salvaguardia dei diritti dei condomini danneggiati.

Ultimo aggiornamento il 27 Settembre 2024 da Sofia Greco

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