sequestro del ponte dei Nori a Valdagno dopo il crollo che ha causato la morte di padre e figlio

sequestro del ponte dei Nori a Valdagno dopo il crollo che ha causato la morte di padre e figlio

Crollo del ponte dei Nori a Valdagno causa la morte di padre e figlio; indagini della procura di Vicenza puntano su cause strutturali, mentre le autorità avviano sequestri e interventi urgenti.
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A Valdagno (Vicenza), il crollo improvviso del ponte dei Nori ha causato la morte di un padre e suo figlio, precipitati nel torrente Agno. Le autorità hanno sequestrato il ponte e avviato indagini per chiarire le cause del cedimento, mentre si evidenzia l'urgenza di maggiori controlli sulle infrastrutture locali. - Gaeta.it

La notte scorsa a Valdagno, in provincia di Vicenza, si è verificato un grave incidente: una voragine si è aperta nel ponte dei Nori facendo precipitare nel torrente Agno due persone, padre e figlio. Entrambi sono morti e i loro corpi sono stati recuperati questa mattina dai vigili del fuoco. La procura locale ha deciso di sequestrare il ponte e porre sotto sigillo l’auto su cui viaggiavano, per avviare le indagini necessarie a chiarire le cause del cedimento. Il caso è affidato al pubblico ministero Cristina Carunchio.

il crollo del ponte dei Nori: dinamica e intervento dei soccorsi

Il ponte dei Nori, struttura situata sulla statale che attraversa Valdagno, è collassato nella notte causando la scomparsa di una grossa porzione del manto stradale. Nel momento del cedimento stavano transitando un uomo e suo figlio, a bordo di un Fiat Ulisse. Il tonfo improvviso li ha trascinati con il veicolo nella sottostante corrente del torrente Agno. A segnalare l’accaduto sono stati automobilisti di passaggio che, notando l’assenza improvvisa di parte del ponte, hanno allertato i soccorsi.

le operazioni di soccorso dei vigili del fuoco

La squadra dei vigili del fuoco di Vicenza è subito intervenuta, impegnandosi nelle operazioni di recupero nella challenging area del torrente, resa difficile dalla corrente e dall’oscurità. Il recupero dei corpi è avvenuto solo nelle prime ore dell’alba successiva al crollo. Le procedure di soccorso hanno richiesto varie ore per escludere la presenza di altre persone coinvolte. I vigili del fuoco hanno poi messo in sicurezza l’area in attesa dei rilievi tecnici.

il sequestro e le indagini aperte dalla procura di Vicenza

La procura di Vicenza, immediatamente informata dei fatti, ha preso in mano la situazione disponendo il sequestro del ponte, evitando che possano esservi ulteriori accessi e possibili rischi o manomissioni di prove. Sotto blocco è finito anche il Fiat Ulisse dei due uomini, per verifiche sullo stato del veicolo e per escludere eventuali cause esterne legate alle condizioni del mezzo.

il lavoro del pubblico ministero

Il pubblico ministero Cristina Carunchio coordina le indagini con il compito di chiarire l’origine della voragine. Le prime ipotesi da verificare riguardano problemi strutturali al ponte, possibili cedimenti causati da manutenzioni insufficienti o eventi atmosferici intensi che potrebbero aver compromesso la tenuta del manufatto. Le analisi tecniche prenderanno in esame materiali e condizioni del terreno su cui si poggia la struttura, la manutenzione effettuata negli ultimi anni, e ogni altro elemento utile a ricostruire precisa la dinamica del crollo.

il ruolo delle autorità e il contesto locale della sicurezza stradale

La vicenda riporta l’attenzione sullo stato delle infrastrutture locali nel territorio vicentino, sotto osservazione già da tempo per la necessità di controlli approfonditi e verifiche sulle condizioni di ponti e strade. Negli ultimi anni, casi simili hanno sollevato preoccupazioni sulla manutenzione e la sicurezza delle vie di comunicazione, elemento fondamentale per la sicurezza degli abitanti.

risposta delle autorità e impatto sulla viabilità

Le autorità competenti, di fronte a eventi di questa gravità, sono chiamate a indagare rapidamente, garantendo trasparenza e sicurezza, oltre a predisporre eventuali interventi di emergenza per evitare nuovi incidenti. La chiusura e il sequestro del ponte dei Nori bloccano il traffico in quella zona, obbligando a deviazioni e sollecitando interventi di ripristino che dovranno essere monitorati da vicino.

Nel contempo, il lavoro di indagine punta a stabilire se responsabilità dirette o indirette abbiano contribuito al crollo oltre alla dinamica naturale del cedimento. I risultati di queste attività saranno decisivi per eventuali azioni legali e per definire interventi mirati alle infrastrutture del territorio.

L’incidente rappresenta infatti un campanello d’allarme per il controllo delle opere pubbliche in Veneto, sollecitando controlli più frequenti e sistematici, miglioramenti nelle procedure di manutenzione e investimenti mirati alla sicurezza dei cittadini.

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