Sequestro di armi nel reggino: tre denunciati dopo operazioni dei carabinieri

Tre persone denunciate per detenzione abusiva di armi in Calabria, con sequestri significativi di armi e munizioni durante operazioni dei carabinieri, evidenziando preoccupazioni per la sicurezza pubblica.
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Sequestro di armi nel reggino: tre denunciati dopo operazioni dei carabinieri - Gaeta.it

Un’indagine condotta dai carabinieri del comune dello Ionio reggino ha portato alla denuncia di tre persone per detenzione abusiva di armi. Le operazioni, supportate dallo Squadrone eliportato Cacciatori “Calabria” e dal Nucleo cinofili di Vibo Valentia, hanno rivelato un preoccupante scenario di armi nascoste in terreni agricoli e abitazioni. Dettagli sorprendenti emergono dalle diverse operazioni, culminando in un consistente sequestro di armi e munizioni.

Dall’uno al due: le perquisizioni

Durante la prima operazione, i militari hanno perquisito vari terreni e sono giunti a due denunciati distinti, un uomo di 68 anni e una donna di 63. La scoperta più significativa è avvenuta nel terreno agricolo riconducibile al 68enne. Qui, nel sottosuolo, i carabinieri hanno trovato un tubo in PVC contenente ben 21 cartucce a pallini. Tuttavia, i risultati più allarmanti sono emersi in un altro terreno, di proprietà della donna. Nascosti all’interno di un sacco di cellophane, sono stati rinvenuti una pistola revolver, completa di quattro cartucce, una carabina Remington con 14 proiettili e una doppietta clandestina smontata in tre parti. Questi ritrovamenti pongono interrogativi sulla sicurezza pubblica e sulla necessità di controlli più severi.

Controlli in abitazione conducente di porto d’armi

Nella seconda attività di controllo, i carabinieri si sono spostati a verificare l’abitazione di un 65enne, titolare di un porto d’armi. Durante l’operazione, è emerso il possesso di un fucile Beretta mai denunciato, il che ha suscitato preoccupazioni. Ulteriormente, è stata rilevata l’assenza di un’altra arma, precedentemente registrata, ma non più rintracciabile. Constatato il rischio associato alla gestione delle armi da parte di questa persona, i militari hanno provveduto a denunciare l’individuo per tre capi di imputazione: detenzione abusiva di armi, omessa custodia delle stesse e inosservanza delle normative di sicurezza. Nel complesso, sono stati sequestrati due fucili, una carabina ad aria compressa e dieci cartucce a palla singola, con un impatto chiaro su ogni aspetto della sfera legale e della sicurezza.

Le conseguenze legali e il sequestro penale

Tutte le armi e le munizioni rinvenute durante queste operazioni non possono essere sottovalutate, non solo per la loro potenziale pericolosità ma anche per le implicazioni legali derivanti dalle denunce. L’azione dei carabinieri riflette un impegno continuo nella lotta contro la detenzione illegale di armi, contribuendo a preservare la sicurezza della comunità. Le autorità stanno operando in modo da garantire maggiori controlli e verifiche, ponendo sotto osservazione i soggetti di potenziale rischio, cosa che potrebbe avere un impatto importante sulla criminalità.

La risposta delle forze dell’ordine di fronte a simili situazioni rivela quanto sia cruciale mantenere un alto livello di vigilanza e operare nel rispetto delle normative, assicurandosi che gli armamenti siano gestiti con la necessaria responsabilità.

Ultimo aggiornamento il 26 Novembre 2024 da Armando Proietti

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