Recenti sviluppi nel campo della giustizia economica in Italia hanno portato al sequestro di immobili e terreni per un valore complessivo di circa 12 milioni di euro. Il provvedimento, emesso dal gip del tribunale di Torre Annunziata, è il risultato di un’inchiesta avviata dalla Procura oplontina, che ha denunciato possibili manovre illecite legate a operazioni di concordato preventivo da parte di una società di medicina diagnostica. Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Napoli e il gruppo della Guardia di Finanza di Torre Annunziata sono stati incaricati di eseguire il sequestro.
Le origini dell’inchiesta
L’inchiesta ha avuto inizio dopo che la C.M.O. Srl, attiva nel settore della medicina diagnostica polispecialistica, ha presentato una domanda di concordato preventivo al tribunale di Torre Annunziata. Durante l’analisi della documentazione fornita, tra cui le relazioni redatte dai commissari giudiziali, sono emerse operazioni che sembrano danneggiare i creditori sociali. In particolare, il Pubblico Ministero ha fatto riferimento a una scissione societaria avvenuta nel 2015 all’interno della C.M.O. Srl, considerata sospetta.
Secondo quanto riportato, durante questa scissione, una parte significativa degli asset della società , incluso l’intero ramo immobiliare e alcuni crediti, è stata trasferita alla neocostituita Gigante Immobiliare Srl. Gli investigatori sostengono che la Gigante Immobiliare Srl condivida gli stessi membri dell’attuale compagine societaria della C.M.O., il che solleva preoccupazioni su possibili conflitti di interesse e manovre fraudolente. Questo trasferimento avrebbe avuto un valore dichiarato di circa 14.750.685,94 euro, con un passivo collaterale di 10.855.849,13 euro.
Strategie di locazione e preoccupazioni legali
Ulteriori approfondimenti sulle pratiche commerciali della C.M.O. Srl hanno rivelato che, per mantenere la disponibilità degli immobili, la società ha continuato a locarli per canoni ritenuti irragionevoli. In alcuni casi, i pagamenti per queste locazioni risultano inesistenti. Questa pratica ha fatto insorgere sospetti tra le autorità su una potenziale bancarotta fraudolenta concordataria, portando nel 2024 il Gip a esaminare la questione con attenzione.
La decisione di sequestrare i beni è stata motivata dalla possibilità che la Gigante Immobiliare Srl possa aggravare ulteriormente la situazione. Nella proposta di concordato preventivo omologata, la C.M.O. Srl ha indicato che i fondi destinati al pagamento dei creditori dovrebbero provenire dalla vendita di alcuni beni, tra cui quelli già sotto sequestro. Se i beni restassero nella disponibilità della Gigante Immobiliare Srl, si correrebbe il rischio di compromettere ulteriormente le possibilità di risanamento della C.M.O. e di soddisfare i creditori.
L’operato della Guardia di Finanza e le prossime fasi
Il sequestro di 44 immobili e otto terreni, situati in diverse località tra cui Torre Annunziata, Boscotrecase, Ercolano e Milano, rappresenta un’azione significativa da parte della Guardia di Finanza nel contrasto a fenomeni di frodi economiche. Il procuratore della Repubblica di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso, ha dichiarato che l’operazione evidenzia l’importanza della vigilanza su operazioni societarie che possono nascondere pratiche disoneste.
Il sequestro preventivo avrà l’effetto di preservare i beni nel contesto di un possibile futuro processo penale. Gli sviluppi futuri faranno luce sulla situazione finanziaria della C.M.O. Srl e sulla validità delle accuse mosse contro i suoi rappresentanti legali. Con l’attenzione incentrata sulla trasparenza delle operazioni, l’inchiesta rappresenta un passo importante nella lotta contro la bancarotta fraudolenta concordataria.
Ultimo aggiornamento il 21 Gennaio 2025 da Laura Rossi