Sequestro di immobile a Vigonovo: indagini sulla provenienza di beni di valore

Sequestro di immobile a Vigonovo: indagini sulla provenienza di beni di valore

La Squadra Mobile di Padova sequestra un immobile a Vigonovo, coinvolgendo due uomini accusati di frode patrimoniale e rinvenendo beni preziosi legati a furti pregressi. Indagini in corso.
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Sequestro di immobile a Vigonovo: indagini sulla provenienza di beni di valore - Gaeta.it

La Squadra Mobile di Padova ha operato un sequestro significativo di un immobile situato a Vigonovo, in provincia di Venezia. Il provvedimento, scaturito da indagini coordinate dalla procura euganea, ha visto coinvolti un sessantenne e un quarantenne, entrambi accusati di reati legati alla frode patrimoniale. Questo caso solleva importanti interrogativi sulle attività illecite che si celano dietro a beni apparentemente legittimi.

Le accuse e la truffa finanziaria

Le indagini hanno rivelato un’attività delittuosa orchestrata tra il 60enne e il 40enne. I due avrebbero attribuito fittiziamente la titolarità dell’immobile, composto da una piccola abitazione e un terreno, al sessantenne, pur essendo il quarantenne il vero utilizzatore. Questa manovra serviva a eludere le misure di prevenzione patrimoniale vigenti in Italia. Approfondendo la situazione, si è appurato che l’immobile era stato acquisito dal sessantenne per 86.000 euro, denaro versato in contante poco prima della formalizzazione della compravendita. Questo inganno ha attirato l’attenzione delle forze di polizia, che hanno avviato azioni investigative approfondite.

Sequestro di beni preziosi

Durante l’operazione di sequestro, il 40enne è stato trovato all’interno dell’immobile mentre la polizia eseguiva l’ordinanza. A seguito di una perquisizione, gli agenti hanno rinvenuto 3.400 euro in contante e un sacchetto interrato nel giardino, che conteneva lamine d’oro, anelli e bracciali con diamanti, per un peso complessivo di circa 600 grammi. Questi oggetti preziosi, per un valore totale stimato di 31.000 euro, sono risultati riconducibili a furti di gioielli avvenuti in precedenti circostanze. Nello specifico, le lamine d’oro appartenevano a un orafo ungherese che aveva denunciato il furto un anno prima, mentre alcuni bracciali erano stati riconosciuti come rubati da un orafo vicentino nel novembre 2024.

Il profilo del sospettato

Il quarantenne coinvolto presenta un curriculum criminale particolarmente pesante, con numerosi precedenti per reati contro il patrimonio, tra cui associazione per delinquere, furti e rapine. Non risulta avere un’occupazione, il che solleva ulteriori sospetti sulla provenienza della sua ricchezza e sul suo stile di vita. Dopo un lungo periodo di detenzione, il 40enne è tornato in libertà nel 2022, solo per accumulare nuovi precedenti penali, soprattutto furti aggravati nei confronti di orafi. La presenza di beni di valore all’interno dell’immobile sequestrato ha dimostrato, secondo la polizia, un possibile collegamento con proventi di attività illecite.

L’inchiesta sta proseguendo, e si mira a fare luce sulla rete di complici e sulle dinamiche criminali che caratterizzano questa vicenda, mentre la comunità di Vigonovo osserva con crescente preoccupazione gli sviluppi di questo caso.

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