Serbia e sanzioni: Vučić esprime la sua posizione alla conferenza Globesec di Praga

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Serbia e sanzioni: Vučić esprime la sua posizione alla conferenza Globesec di Praga - Gaeta.it

La Serbia si trova in una posizione delicata nel contesto geopolitico attuale, rimanendo uno dei pochi paesi europei a non aver imposto sanzioni alla Russia per l'invasione dell'Ucraina. Il presidente Aleksandar Vučić ha affrontato questo tema durante la conferenza sulla sicurezza Globesec, sottolineando l'importanza dei legami storici con Mosca e chiarendo la sua visione riguardo all'adesione del Paese all'Unione europea.

Rapporti tra Serbia e Russia: una tradizione difficile da spezzare

I legami storici tra Belgrado e Mosca

Durante i suoi interventi alla conferenza di Praga, il presidente serbo Aleksandar Vučić ha discusso profondamente dei rapporti fra la Serbia e la Russia, evidenziando una lunga tradizione di amicizia e alleanza. Nonostante la crescente pressione internazionale, Vučić ha affermato con determinazione che la Serbia rappresenta l’unico Paese europeo che non ha imposto sanzioni contro Mosca. Ha dichiarato: "Non me ne vergogno con la Russia. È sempre stato così tra serbi e russi". Questo legame è radicato in fattori storici, culturali, economici e anche religiosi, il che ha reso difficile per Belgrado adottare una linea più severa contro la Russia.

La posizione della Serbia sull'invasione dell'Ucraina

Nonostante le affermazioni di Vučić sui legami con Mosca, il presidente ha chiarito che la Serbia ha costantemente condannato l’invasione dell’Ucraina in contesti internazionali, come nelle riunioni dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. La Serbia si è trovata in una posizione complessa, bilanciando relazioni storiche con la Russia e sforzi per avvicinarsi all’Unione europea. Vučić ha riconosciuto che il Paese ha resistito a una strategia di allineamento con le sanzioni europee, ma ha anche evidenziato l’importanza delle entrate turistiche russe, che un tempo costituivano una parte significativa dell’economia serba.

Il cammino verso l'Unione europea: ostacoli e proiezioni future

Difficoltà nel processo di adesione

Nel corso della conferenza, Vučić ha discusso anche del processo di adesione della Serbia all’Unione europea, affermando che la prospettiva di diventare uno Stato membro entro il 2028 appare poco realistica. Ha commentato le sfide interne, notando che numerose questioni politiche e economiche devono prima essere affrontate. "Credo che se alcuni di noi dovessero diventare membri dell'Ue, ciò non avverrà prima del 2030" ha affermato, sottolineando l'importanza di allineare gli interessi serbi con quelli europei.

Trasformazioni richieste per l'adesione

La Serbia è diventata un Paese candidato all’Ue nel 2012, ma i progressi in settori cruciali come Stato di diritto, riforme democratiche e diritti civili sono stati lenti. L’Unione europea esige riforme significative per garantire che i diritti umani e le libertà politiche siano rispettati. Recenti manifestazioni antigovernative in Serbia hanno messo in luce le preoccupazioni sulla corruzione, l'autoritarismo e la criminalità organizzata che continuano a destare attenzione sia a livello nazionale che internazionale.

Prospettive politiche interne: tensioni e sfide per il governo

Pressioni sociali e manifestazioni recenti

Il contesto socio-politico serbo è caratterizzato da segni di crescente discontento popolare. Dopo le sparatorie di massa dello scorso anno, molti cittadini hanno chiesto riforme nel controllo delle armi, ma le richieste si sono ampliate in manifestazioni che richiedono un cambiamento del governo. Queste proteste hanno messo in luce non solo le questioni di sicurezza, ma anche un aggravamento della frustrazione dei cittadini contro il governo Vučić.

Valutazione delle libertà politiche in Serbia

Secondo il rapporto di Freedom House, la Serbia è classificata come un regime ibrido parzialmente libero, evidenziando una tendenza verso l'autoritarismo e una diminuzione dei diritti politici, con un punteggio di 18 su 40. La preoccupazione globale per i diritti civili in Serbia continua a crescere, con richieste per una maggiore trasparenza e responsabilità da parte del governo. Queste tensioni politiche interne possono influenzare significativamente le aspirazioni di adesione del Paese all’Unione europea e il suo posizionamento nella complessa arena geopolitica attuale.

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