Serena Brancale, cantautrice di origine pugliese, ha fatto il suo esordio sul prestigioso palco dell’Ariston nel 2015, partecipando nella categoria Giovani. Oggi, a distanza di dieci anni e dopo un lungo percorso di crescita artistica, si prepara a calcare nuovamente quel palcoscenico, questa volta tra i Big, dopo aver conquistato il pubblico con successi come “Baccalà” e “La Zia”. La sua esperienza al Festival di Sanremo è tanto emozionante quanto significativa, rappresentando non solo un traguardo, ma una vera e propria evoluzione artistica.
Il percorso artistico di Serena Brancale
Serena Brancale non è nuova a sfide impegnative. Quando nel 2015 si presentò sul palco di Sanremo con “Galleggiare”, era ancora una ragazza poco più che ventenne, alle prime armi con una carriera musicale che stava solo iniziando. Riconosce di essersi avvicinata a quell’esperienza con l’innocente entusiasmo di chi vede il Festival come un “parco giochi”. Con il passare degli anni, ha accumulato esperienze significative e ha affinato il suo stile, caratterizzato da un mix di jazz, funk e soul. Oggi, a 35 anni, descrive la sua partecipazione come un’occasione in cui si sente “serena”, approcciando l’esibizione come un concerto qualsiasi, senza dimenticare di divertirsi.
La sua crescita non è stata solo musicale, ma anche personale. Ha attraversato una serie di sfide ma ha sempre mantenuto la voglia di esprimere la sua arte. Questo le ha permesso di conquistarsi un posto di rilievo nel panorama musicale italiano. Serena è consapevole di avere “tanto da guadagnare”, soprattutto in termini di emozioni e nuovi legami.
Anema e core: un brano che racconta l’essenza di Serena
Il suo pezzo in gara, “Anema e Core”, non è solo una composizione musicale, ma una vera e propria dichiarazione d’amore verso le sue radici. Il titolo stesso richiama, in modo evocativo, un’espressione napoletana che si traduce con “anima e cuore”. Per Serena, questo brano rappresenta anche un omaggio a Pino Daniele, un artista che ha influenzato profondamente il suo percorso.
Il testo è una fusione di italiano e barese, che riflette il desiderio di cantare con autenticità e sincerità. Scrivere in barese, spiega la cantautrice, è un modo per sentirsi a casa, una forma di espressione che le consente di affrontare il palco con più sicurezza. In occasione della serata delle cover, Serena ha deciso di esibirsi con Alessandra Amoroso, un’amica e collega, per interpretare “If I Ain’t Got You” di Alicia Keys, rendendo omaggio alla collaborazione e alla valorizzazione delle proprie radici.
L’irriverenza di Baccalà e il successo internazionale
Serena Brancale è un’artista eclettica. La sua carriera è caratterizzata da una solida formazione musicale e dall’abilità di esplorare generi diversi, ma è stata la canzone “Baccalà” a farla conoscere al grande pubblico. Questo brano, spesso descritto come irriverente, ha riscosso un enorme successo sui social media e nelle piattaforme di streaming, superando i confini nazionali.
“Questa estate ho fatto cinquanta concerti e ogni volta non vedevo l’ora di cantarla”, confessa. Con “Baccalà”, ha dimostrato che un artista può abbracciare la complessità della propria identità; infatti, Serena si definisce sia “Galleggiare” che “Baccalà”, sottolineando che ciascuno è più di un’unica canzone o un singolo aspetto della propria personalità. La sua gratitudine verso “Baccalà” è sincera, riconoscendo che nessun artista è riducibile a una sola dimensione, ma ognuno di noi porta con sé un’intera storia, fatta di sfumature e ricordi.
Serena Brancale si prepara così a vivere un nuovo capitolo della sua vita, portando sul palco di Sanremo non solo la musica, ma anche il suo vissuto, in un viaggio che abbraccia il passato e guarda al futuro.
Ultimo aggiornamento il 4 Febbraio 2025 da Marco Mintillo