Nella cornice prestigiosa del Trieste Film Festival, il regista ucraino Sergei Loznitsa ha ricevuto il premio Eastern Star 2025, un riconoscimento che si distingue per l’importanza di promuovere la cultura cinematografica tra l’Europa dell’Est e dell’Ovest. Il festival, giunto alla sua 36ª edizione, non solo celebra opere di grande valore ma punta anche a mettere in luce personalità che hanno saputo raccontare storie significative in un contesto geopolitico complesso. Questo premio va a sottolineare il contributo di Loznitsa al panorama cinematografico europeo, particolarmente in un periodo in cui l’Ucraina sta affrontando una situazione difficile a causa del conflitto con la Russia.
Presentazione di ‘The Invasion’: il racconto di una nazione in guerra
Sempre al Trieste Film Festival, Loznitsa ha avuto l’opportunità di presentare in anteprima nazionale e fuori concorso il suo ultimo lavoro, ‘The Invasion’. Realizzato nell’arco di due anni, il film si concentra sulla realtà quotidiana degli ucraini affrontando l’attuale invasione russa. La narrazione non racconta solo gli eventi bellici, ma si immerge nella vita delle persone comuni, in modo da offrire uno spaccato autentico della resistenza e della resilienza della popolazione civile. La tecnica di Loznitsa, nota per il suo approccio documentaristico, permette al pubblico non solo di osservare, ma di sentirsi parte della storia, rendendo il film un’opera fondamentale per comprendere il dramma della guerra in Ucraina.
La regia di Loznitsa è caratterizzata da una profonda attenzione per i dettagli e una forte capacità di rappresentare emozioni senza mai cadere in facili dramatizzazioni. Con ‘The Invasion’, il regista riprende la sua indagine sulla memoria storica e sull’identità nazionale, temi ricorrenti nel suo lavoro. La presentazione del film non è stata solo un momento di evidenza artistica, ma ha rappresentato anche un grido di dolore e speranza per un Paese che sta combattendo per la propria sovranità .
Il premio Cinema Warrior al regista bosniaco Ado Hasanović
Durante lo stesso festival, il regista bosniaco Ado Hasanović ha ricevuto il premio Cinema Warrior 2025. Hasanović ha presentato il suo documentario ‘I diari di mio padre’, che si basa sui video-diari girati dal padre Bekir dal agosto 1993, durante il periodo della guerra in Bosnia. Il lavoro di Hasanović esplora le memorie del padre e della madre Fatima, in un viaggio emotivo attraverso il passato, cercando di ricostruire la loro esperienza di vita a Srebrenica e le sue conseguenze sulla loro esistenza.
Questo documentario non è solo una testimonianza personale, ma offre anche uno sguardo più ampio sul genocidio di Srebrenica, un evento tragico della storia recente che ha segnato profondamente la società bosniaca. Attraverso il montaggio dei video-diari, il regista propone una riflessione sulle atrocità e sulle difficoltà associate alla memoria storica, mostrando il potere del racconto e dell’immagine filmica nel mantenere viva la coscienza collettiva.
Con questi due premi, il Trieste Film Festival mette in risalto l’importanza del cinema come veicolo di memoria e comprensione interculturale, promuovendo voci diverse che raccontano storie significative in un contesto globale sempre più complesso.
Ultimo aggiornamento il 22 Gennaio 2025 da Elisabetta Cina