Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha partecipato a una serie di cerimonie significative ad Alessandria in occasione del trentennale dell’alluvione che, nel novembre del 1994, devastò il Piemonte, causando la morte di 14 persone nella sola Alessandria e un totale di 69 vittime in tutta la regione. Questo evento rappresenta un punto di riflessione su eventi tragici e sulla resilienza delle comunità colpite.
Accoglienza e riconoscimenti istituzionali
Al presidente Mattarella sono stati resi onori dal presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, dal sindaco di Alessandria, Giorgio Abonante, dal prefetto, Alessandra Vinciguerra, e dal presidente della Provincia, Luigi Benzi. Cirio ha espresso il suo orgoglio per la visita del capo dello Stato, sottolineando l’importanza storica e simbolica per il Piemonte, regione che ha avuto un ruolo cruciale nella nascita dell’Italia. Ha citato la recentissima presenza di Mattarella a Torino per eventi significativi, evidenziando il legame che il presidente mantiene con la regione. L’affetto e il rispetto verso Mattarella sono emersi, con Cirio che ha rammentato le telefonate settimanali ricevute durante la pandemia, sottolineando un legame personale costruito attraverso momenti di difficoltà.
La memoria delle vittime e l’importanza della coesione
Durante le cerimonie, Mattarella ha avuto modo di ricordare i tragici eventi dell’alluvione del ’94, che hanno lasciato cicatrici profonde non solo nei luoghi, ma anche nelle persone. Ha descritto il bilancio devastante che ha visto oltre settanta morti e migliaia di sfollati. L’intervento del presidente ha messo in luce il ruolo fondamentale delle autorità locali, delle Forze dell’ordine e del volontariato, definito il “sistema degli angeli del fango”, che ha saputo rispondere celermente durante la crisi. Per Mattarella, queste esperienze di solidarietà collettiva sono spunti per mantenere vivo un senso di responsabilità mentre si celebra la memoria delle vittime.
Consapevolezza ambientale e chiamata all’azione
Il capo dello Stato ha poi allargato il discorso toccando temi legati all’ambiente e alla sostenibilità. Ha sottolineato la crescente consapevolezza dell’importanza di proteggere le risorse del pianeta, considerando l’impatto delle azioni umane sul cambiamento climatico. Mattarella ha richiamato la comunità internazionale a prestare attenzione a fenomeni globali come la siccità, le migrazioni climatiche e l’impatto delle guerre, che tendono a spostare l’attenzione dai problemi reali delle persone. Questa visione evidenzia il bisogno di un impegno collettivo verso obiettivi comuni per il benessere dell’umanità, lontano da logiche di potere che ignorano le vere sfide dell’epoca contemporanea.
L’eredità dell’alluvione e l’impegno per il futuro
Il presidente ha concluso la sua allocuzione esprimendo una forte volontà di non dimenticare le risonanze storiche e sociali di questa tragedia. Le ferite aperte dall’alluvione richiamano un monito: ogni catastrofe porta con sé la necessità di una comunità coesa e responsabile. La memoria del passato deve servire da incentivo per costruire un futuro più attento e solidale. Questo anniversario non è solo un momento commemorativo, ma rappresenta un’opportunità per rinnovare il legame tra le istituzioni e i cittadini, nel segno del rispetto e della cura per il territorio e la sua popolazione.
Ultimo aggiornamento il 26 Novembre 2024 da Sofia Greco