Sergio Rubini al Bif&st: Un'analisi sul cinema, la storia italiana e il populismo

Sergio Rubini al Bif&st: Un’analisi sul cinema, la storia italiana e il populismo

Sergio Rubini, premiato al Bif&st 2025, discute il valore del cinema rispetto alle serie tv e critica il populismo, sottolineando l’importanza di raccontare la storia italiana attraverso produzioni nazionali.
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Sergio Rubini al Bif&st: Un'analisi sul cinema, la storia italiana e il populismo - Gaeta.it

All’interno della cornice del Bif&st 2025, Sergio Rubini ha espresso opinioni pungenti riguardo il mondo del cinema e il presente sociale e politico. Il celebre regista e attore si è confrontato con il pubblico dopo la proiezione del suo film “Il viaggio della sposa” nel prestigioso Teatro Petruzzelli. In serata, Rubini ha ricevuto il Premio Bif&st Arte del Cinema, un riconoscimento alla sua carriera e al suo contributo al panorama cinematografico italiano.

Il valore del linguaggio cinematografico

Rubini ha iniziato il suo intervento toccando un punto cruciale: la differenza tra film e serie tv. Per lui, il film è un prodotto che invita profondamente alla riflessione e al dibattito, mentre le serie offrono un intrattenimento più leggero e quotidiano, simile alla compagnia di un animale domestico. Ha messo in evidenza come il linguaggio cinematografico non debba essere trascurato e vada protetto, poiché custodisce un’importanza inestimabile nel raccontare storie e trasmettere emozioni. Queste riflessioni si allacciano a una visione del cinema come forma d’arte fondamentale per la cultura e l’identità nazionale.

Riflessioni sul populismo e il nazionalismo

Un’altra parte del discorso di Rubini ha riguardato la crescente tendenza al populismo e al nazionalismo in molte nazioni. Ha sottolineato come ci sia una tendenza a federarsi e a collaborare, ma allo stesso tempo, ciascuno sembra concentrarsi unicamente sui propri interessi, senza una vera coesione. “È come se dei muti si impongano il compito di dialogare,” ha osservato, evocando l’immagine di una mancanza di comunicazione autentica. Ha citato la figura di Donald Trump, descrivendolo come un “grande nemico dell’Europa” e ha sollevato interrogativi sulla possibilità di trovare un accordo con una figura così divisiva.

La storia italiana e la produzione cinematografica

Rubini ha affrontato anche le nuove normative relative al finanziamento dei film italiani, segnando un punto importante sulle modalità di raccontare la storia e i personaggi nazionali. Ha parlato della delicatezza del tema, ammettendo un certo accordo con le posizioni della destra, pur non identificandosi in quella parte politica. Sottolinea l’importanza di proteggere e raccontare la propria storia, evidenziando come spesso siano le produzioni straniere, soprattutto inglesi e tedesche, a raccontare le meraviglie del Patrimonio culturale italiano, come Roma imperiale e il Rinascimento.

Un esempio significativo che ha menzionato è la serie “M“, prodotta da Netflix e basata su un libro di Scurati, che porta la firma di un regista inglese. Rubini ha espresso disappunto per il fatto che produzioni estere abbiano il dominio in settori che dovrebbero essere gestiti da italiani, estremamente legati alla propria narrazione storica. Ha finito ponendo una domanda cruciale: “Perché non possiamo essere noi a raccontare la nostra storia?” Una considerazione che mette in luce come il racconto nazionale debba rimanere in mano a chi ne conosce profondamente le radici e i significati.

Le sue osservazioni richiamano l’attenzione su una questione di grande attualità: chi può e deve raccontare le storie che definiscono una nazione.

Il confronto di Rubini con il suo pubblico al Bif&st non è stato solo un momento di celebrazione per la sua carriera, ma anche un’opportunità per riflettere su argomenti critici che toccano il futuro del cinema italiano e la sua identità culturale.

  • Elisabetta Cina

    Elisabetta è una talentuosa blogger specializzata in attualità, con un occhio critico sui temi caldi del momento. Laureata in comunicazione, ha trasformato la sua passione per il giornalismo in una carriera online, creando un blog di successo che esplora e discute le ultime tendenze in politica, società e cultura. Conosciuta per il suo approccio analitico e la capacità di sintesi, Elisabetta attira lettori che cercano una prospettiva affilata e ben informata sugli eventi mondiali. Attraverso il suo blog, offre non solo notizie, ma anche approfondimenti e riflessioni che stimolano il dialogo e la comprensione.

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