Le sfide che il Servizio Sanitario Nazionale si trova ad affrontare sono numerose e complesse. Durante il Summit annuale ‘Equità e Salute in Italia’ a Roma, il presidente di Salutequità, Tonino Aceti, ha delineato sette leve fondamentali per garantire un sistema sanitario efficace e sostenibile. Queste proposte mirano a riformare la governance e l’organizzazione del Ssn, tenendo presente non solo le esigenze economiche, ma anche le disuguaglianze sociali e il diritto alla salute. Di seguito, analizziamo ciascuna di queste leve, le loro implicazioni e come possono contribuire a un Ssn equo e alla portata di tutti.
Definizione, allocazione e gestione delle risorse
La prima leva evidenziata riguarda la definizione e la gestione delle risorse destinate al Ssn. Si sottolinea l’importanza di un approccio più scientifico e oggettivo per calcolare il fabbisogno sanitario nazionale. L’attuale metodo, basato principalmente su storici e negoziazioni politiche, necessita di un aggiornamento. Il nuovo modello proposto si basa su parametri come i Livelli Essenziali di Assistenza , indicatori socio-economici come il tasso di povertà e caratteristiche epidemiologiche.
Un aspetto cruciale è l’agganciamento del finanziamento del Ssn a una strategia pluriennale, che includa un piano sanitario nazionale approvato con procedure più rigorose. I criteri di riparto del Fondo Sanitario dovrebbero essere riformati per attribuire un peso maggiore alle condizioni di deprivazione sociale, con l’intenzione di garantire che ogni regione riceva una quota adeguata in base alle proprie necessità.
In aggiunta, si prevede la transizione da un sistema di pagamento basato sulle singole prestazioni a uno che favorisca i percorsi terapeutici e i risultati ottenuti. Questa novità è cruciale per valorizzare l’efficacia delle cure, semplificando l’accesso ai fondi destinati all’edilizia sanitaria e incentivando la ricerca. In un contesto di continua evoluzione, queste modifiche sono necessarie per sostenere e rendere duraturo il servizio sanitario nazionale.
Monitoraggio, misurazione e valutazione delle performance
La seconda leva sottolinea l’importanza del monitoraggio e della valutazione come strumenti necessari per garantire che i Lea erogati dalle diverse regioni siano all’altezza delle aspettative. È essenziale innovare il modo in cui i risultati sono registrati e riportati, utilizzando nuovi indicatori che possano fornire una valutazione dettagliata dell’assistenza sanitaria ricevuta dai cittadini. Un approccio dinamico alla governance è fondamentale, insieme all’ottimizzazione dei tempi di pubblicazione dei dati.
Si prospetta un potenziamento della piattaforma Agenas, che avrà il compito di monitorare in modo preciso i tempi d’attesa e il rispetto degli accordi presi tra Stato e Regioni. È fondamentale che il Programma Nazionale Esiti diventi strumento centrale di valutazione per garantire che emergano chiaramente i risultati dell’assistenza territoriale. Un’altra proposta è l’introduzione di strumenti che possano misurare l’impatto delle innovazioni in vari ambiti della sanità, dalla farmacologia alla gestione organizzativa, così da ottimizzare l’allocazione delle risorse economiche disponibili.
Innovazione nell’organizzazione e nella governance
Il terzo punto riguarda la necessità di innovare la struttura organizzativa e la governance delle aziende sanitarie. Si suggerisce una ristrutturazione del modello attuale per superare le rigidità esistenti, ad esempio quelle normativo-contrattuali, affinché il Ssn possa adattarsi meglio alle sfide future.
La valorizzazione del personale è cruciale. Interventi su retribuzioni e formazione sono identificati come prioritari per attrarre e mantenere i professionisti nel settore sanitario. Viene inoltre richiesta l’urgenza di approvare decreti che definiscano come calcolare il fabbisogno di personale, nonché di attuare le misure di sanità digitale previste dal Pnrr. Un piano di aggiornamento dedicato alla cronicità sarà cruciale per garantire che nuove patologie siano debitamente monitorate e trattate, assicurando qualità e continuità nelle terapie.
Aggiornamento dinamico dei Livelli Essenziali di Assistenza
Quarta leva essenziale è l’aggiornamento annuale dei Lea. Questo processo dovrebbe essere reso più veloce, trasparente e partecipato, con continui monitoraggi per definire nuovi standard assistenziali in settori finora non regolamentati. L’implementazione di queste iniziative è imprescindibile per garantire che le prestazioni erogate siano sempre al passo con l’evoluzione delle necessità della popolazione.
Riduzione e governo delle liste di attesa
L’argomento delle liste di attesa è di vitale importanza e rappresenta la quinta leva. L’obiettivo è definire un nuovo piano sanitario che preveda fondi vincolati per migliorare la situazione. È necessario lavorare sull’appropriatezza delle prescrizioni e implementare linee guida cliniche, per garantire un approccio uniforme in tutte le Regioni e aumentare l’efficacia nella cura dei pazienti.
Qualità dei processi decisionali
La sesta leva si concentra sui processi decisionali e sulla loro qualità. È necessario migliorare la trasparenza e la partecipazione delle associazioni dei pazienti e di altri stakeholder nelle decisioni che riguardano la sanità. Una riflessione approfondita sui rapporti tra Stato e Regioni può facilitare una migliore condivisione delle scelte e velocità nel loro implemento.
Consapevolezza del valore del Servizio Sanitario Nazionale
Infine, la settima leva si occupa di creare iniziative che sensibilizzino la popolazione sull’importanza e il valore del Ssn. Le campagne di informazione dovrebbero partire dalle scuole, per formare una cultura della salute che responsabilizzi i cittadini e fortifichi il sistema sanitario nel suo complesso.
Queste sette leve delineano un quadro complessivo per un Servizio Sanitario Nazionale non solo reattivo, ma anche proattivo e capace di anticipare i bisogni dei cittadini, rappresentando una risposta concreta alle sfide attuali e future del sistema.
Ultimo aggiornamento il 19 Novembre 2024 da Laura Rossi