Settimo Torinese: la targa in memoria delle vittime delle foibe imbrattata, scoppiano le polemiche

Settimo Torinese: la targa in memoria delle vittime delle foibe imbrattata, scoppiano le polemiche

Un atto di vandalismo a Settimo Torinese contro la targa commemorativa delle vittime delle foibe riaccende il dibattito sulla memoria storica e la necessità di proteggere i luoghi simbolici.
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Settimo Torinese: la targa in memoria delle vittime delle foibe imbrattata, scoppiano le polemiche - Gaeta.it

A pochi giorni dalla commemorazione del 10 febbraio, conosciuto come Giorno del Ricordo delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, Settimo Torinese si trova nel centro di una controversia. Un gesto di vandalismo ha colpito la targa in Via Vittime delle Foibe, sollevando un’ondata di indignazione tra i politici locali e nazionali. L’imbrattamento della targa ha riacceso il dibattito sulle memorie storiche e sull’importanza di preservare la memoria di eventi tragici legati al secondo dopoguerra.

L’episodio di vandalismo e le reazioni politiche

Il fatto è stato denunciato da Enzo Maiolino, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio comunale, e Augusta Montaruli, vicecapogruppo del partito alla Camera. Entrambi hanno espresso grande preoccupazione riguardo all’accaduto, definendolo “una gravità inaudita”. Hanno sottolineato l’importanza di riconoscere e rispettare la memoria di chi ha sofferto a causa di eventi storici come quelli delle foibe, e hanno condannato con fermezza il gesto vandalico.

Maiolino e Montaruli hanno messo in relazione l’atto di vandalismo con le ideologie nostalgiche di chi guarda al passato con atteggiamenti favorevoli al dittatore comunista Josip Broz Tito, ritenuto responsabile di molti crimini contro la popolazione italiana nel secondo dopoguerra. Hanno chiesto che gli autori di questo atto siano identificati rapidamente, sottolineando la necessità di ripristinare il rispetto per i luoghi della memoria.

L’accaduto ha creato un forte dibattito, richiamando l’attenzione su un tema delicato che continua a suscitare opinioni contrastanti nella società italiana. Le dichiarazioni dei due esponenti politici hanno generato un’eco mediatica, portando alla luce questioni mai del tutto risolte legate alla memoria storica italiana, e l’importanza di una narrazione che non esclude nessuna vicenda.

Un contesto di vandalismo in aumento

Quella di Settimo Torinese è solo una delle ultime azioni di vandalismo che si sono verificate in concomitanza con le commemorazioni legate alle vittime delle foibe. Simili episodi si sono registrati anche a Torino e nella foiba di Basovizza, dove sono stati perpetrati atti di sfregio contro monumenti e targhe commemorative. Questo fenomeno non è isolato, ma parte di una serie di attacchi lungamente derisi dai cittadini e dai politici, accendendo ulteriormente il dibattito sulla cultura della memoria in Italia.

Il panorama degli atti vandalici si è recentemente ampliato, portando a interrogarsi su quali misure preventive possano essere adottate per salvaguardare i luoghi della memoria. Le autorità locali si trovano ora di fronte a una importante responsabilità: oltre a ripristinare le targhe imbrattate, dovranno anche elaborare strategie di monitoraggio e protezione.

Anche il Comune di Settimo Torinese è chiamato a rispondere a questa situazione. L’intervento dell’amministrazione comunale è atteso, affinché si possano mettere in atto azioni concrete per proteggere i simboli di memoria storica e ricordare quanto sia fondamentale rispettare il passato anche attraverso il corretto mantenimento dei luoghi significativi.

Le misure da adottare per tutelare la memoria

Dopo il gesto di vandalismo, le autorità comunali di Settimo Torinese si trovano a dover affrontare non solo l’immediato ripristino della targa di Via Vittime delle Foibe, ma anche la necessità di stabilire un piano d’azione per prevenire futuri atti vandalici. La valorizzazione della memoria storica non può prescindere dalla protezione concreta dei luoghi simbolici, che meritano rispetto e cura.

Una strategia efficace potrebbe comportare un incremento del monitoraggio delle aree sensibili, come i monumenti e le targhe commemorative. Potrebbero essere considerati programmi di sensibilizzazione, volti a educare la cittadinanza sull’importanza della memoria e sulla necessità di rispettare i segni distintivi del dolore e della sofferenza vissuti in passato.

In questo contesto, è cruciale trovare un equilibrio tra le espressioni artistiche e di opinione, che sono parte fondamentale della libertà di pensiero, e il rispetto dei luoghi di commemorazione. La strada per il recupero della dignità di questi luoghi è lunga, ma è essenziale che la comunità locale si mobiliti per preservare la memoria storica, in modo che eventi come l’imbrattamento della targa non si ripetano più.

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