Il 29 novembre si prepara a essere una data significativa per il settore del commercio e del turismo in Campania, con un’ampia partecipazione allo sciopero generale. Questa mobilitazione nasce dalla necessità di ripristinare i diritti salariali dei lavoratori e dalla crescente insoddisfazione per la mancanza di risposte alle problematiche legate al mondo del lavoro, specialmente in un contesto economico in cui la crescita occupazionale risulta spesso ingannevole.
Motivazioni alla base dello sciopero
Il segretario generale della Uil Campania e Napoli, Giovanni Sgambati, ha evidenziato come questo sciopero sia un’opportunità fondamentale per evidenziare le problematiche del settore. Secondo Sgambati, l’attuale legge di bilancio non ha portato a nessuna misura concreta per garantire salari adeguati e dignitosi ai lavoratori. Molti posti di lavoro annunciati negli ultimi anni non sono altro che contratti precari o privi di alcuna forma di tutela, dando vita a una narrazione distorta e fuorviante sulla reale situazione occupazionale in Campania.
I delegati Uil, riuniti in un’attivo preparatorio, hanno mostrato unità nel richiedere un cambiamento. La crescente precarietà dei contratti e la mancanza di certezze sul posto di lavoro rappresentano questioni fondamentali che necessitano di attenzione. In effetti, molti dichiarano di sentirsi abbandonati e poco considerati dalle istituzioni, tanto che lo sciopero del 29 diventa un momento di lotta per rivendicare diritti che devono essere riconosciuti e rispettati.
Il dibattito sulla crescita del lavoro in Campania
Una delle questioni centrali sollevate è la narrazione di un incremento occupazionale che, stando ai dati, non riflette la realtà vissuta da molti lavoratori. Il segretario Sgambati ha sottolineato come molte delle nuove assunzioni siano caratterizzate da instabilità e mancanza di protezioni, alimentando l’illusione di una crescita solida e duratura. Questo fenomeno è particolarmente evidente nel settore del commercio e del turismo, che da sempre rappresenta un punto nodale per l’economia locale, ma che oggi si trova ad affrontare sfide senza precedenti.
I delegati hanno evidenziato che assume una maggiore importanza garantire contratti stabili e dignitosi, necessità che emerge chiaramente in un contesto economico sempre più difficile. Le istituzioni sono quindi chiamate ad ascoltare le istanze dei lavoratori, poiché il benessere della forza lavoro è altrettanto cruciale quanto la crescita economica.
La call to action dei lavoratori
Con la massiccia adesione allo sciopero programmato, il settore del commercio e del turismo si prepara a far sentire la propria voce in modo deciso. Le parole di Sgambati risuonano come un appello e un monito: il 29 novembre non sarà solo una giornata di protesta, ma un’opportunità per risvegliare l’attenzione pubblica sulle sfide quotidiane che i lavoratori affrontano. Durante l’attivo, emerge anche la volontà di costruire un fronte compatto per rivendicare diritti e dignità, ribadendo l’importanza di un’alleanza tra i vari settori e le organizzazioni sindacali.
In quest’ottica, l’unità dei delegati e dei lavoratori può rappresentare un cambio di passo significativo nella lotta per i diritti, un passo verso il riconoscimento di una condizione di lavoro che tutti meritano. Non resta che attendere il 29 novembre e vedere come si tradurrà questa determinazione in azioni concrete.
Ultimo aggiornamento il 25 Novembre 2024 da Armando Proietti