Settore legno-arredo in Fvg: segni di stagnazione ma si attende la proroga del decreto Ue sulla deforestazione

Il mercato del legno-arredo in Friuli Venezia Giulia affronta una stagnazione con cali nelle esportazioni, ma la proroga del regolamento europeo sulla deforestazione offre opportunità di adattamento e innovazione.
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Settore legno-arredo in Fvg: segni di stagnazione ma si attende la proroga del decreto Ue sulla deforestazione - Gaeta.it

Il mercato del legno-arredo in Friuli Venezia Giulia sta attraversando un periodo di stagnazione preoccupante, evidenziato da recenti analisi economiche che mostrano una contrazione delle esportazioni. Tuttavia, la possibilità di una proroga di un anno per l’attuazione del regolamento europeo sulla deforestazione ha suscitato reazioni positive tra gli operatori del settore. Durante un incontro del Gruppo Legno, mobile e sedia di Confindustria Udine, sono emerse le principali difficoltà e le richieste dei professionisti della filiera in un contesto economico incerto.

Difficoltà del mercato legno-arredo in Friuli Venezia Giulia

Il capogruppo Alessandro Fantoni ha messo in rilievo le problematiche attuali che affliggono il comparto legno-arredo del Fvg, specificando che il primo semestre del 2023 ha visto un calo delle esportazioni pari al 5,1% rispetto ai primi sei mesi dell’anno precedente e ben del 15,6% rispetto allo stesso periodo del 2022. Le motivazioni alla base di questa diminuzione sono molteplici; tra queste si annoverano le conseguenze dei conflitti in corso in Ucraina e in Medio Oriente, che hanno influito negativamente sulla disponibilità di materie prime e sulla stabilità delle forniture. A ciò si aggiungono i tassi di interesse elevati, che hanno reso più oneroso il finanziamento per le attività d’impresa e hanno contribuito a frenare la propensione dei consumatori a investire.

Inoltre, la stagnazione economica della Germania, uno dei principali partner commerciali per il settore, ha complicato ulteriormente la situazione. I dati raccolti dall’Ufficio studi di Confindustria Udine, basati su informazioni Istat, rafforzano l’idea di un mercato sotto pressione, dove l’attendismo degli acquirenti si fa sentire con maggiore intensità durante i periodi di incertezza come quello attuale, complicando ulteriormente le prospettive di crescita.

La proroga del regolamento Ue sulla deforestazione

In un contesto di sfide critiche, la Commissione europea ha proposto un’estensione di un anno per l’attuazione del regolamento Ue che mira a combattere la deforestazione. Questa decisione è stata vista di buon occhio dagli imprenditori del settore, poiché permetterebbe loro di adattarsi in modo più efficace alle nuove normative. La proroga, proposta in ragione della necessità di un periodo di transizione per l’implementazione di strumenti tecnici adeguati, rappresenta una finestra di opportunità per le imprese, consentendo loro di prepararsi adeguatamente a un cambiamento normativo sostanziale.

Fantoni ha sottolineato come questa proroga fosse stata richiesta insistentemente da differenti associazioni di categoria, tra cui Federlegno-Arredo e European furniture industries confederation. Gli imprenditori ritengono che una maggiore elasticità temporale possa favorire un adeguamento sereno e organizzato alle nuove regole, garantendo nel contempo che eventuali questioni rimaste irrisolte vengano chiarite con efficacia. Tuttavia, Fantoni ha anche espresso l’importanza di non fermarsi e di continuare a lavorare per allinearsi al decreto, auspicando una semplificazione del regolamento nel futuro.

Come il settore si prepara al futuro

La proroga del regolamento europeo non solo offre respiro al comparto, ma stimola anche una riflessione interna su come le aziende possano evolvere per fronteggiare le nuove sfide. L’adeguamento alle normative sulla deforestazione è visto come un passo non solo obbligato, ma anche strategico per posizionarsi meglio in un mercato sempre più sensibile alle tematiche ambientali. In questo contesto, le imprese del legno-arredo del Fvg stanno potenziando le proprie iniziative per promuovere pratiche sostenibili e trasparenti.

La reazione del settore è dunque duplice: da un lato, l’industria si prepara ad affrontare un contesto normativo che richiede strategia e lungimiranza; dall’altro, si evidenzia la necessità di innovazione e flessibilità nella gestione delle risorse. A lungo termine, l’integrazione di queste prassi potrebbe non solo migliorare la competitività delle aziende, ma anche contribuire a una più profonda ristrutturazione dell’intero settore, ponendolo come esempio positivo di adattamento agli standard europei e di responsabilità ambientale.

Ultimo aggiornamento il 4 Ottobre 2024 da Sara Gatti

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