Settore vitivinicolo italiano: un bilancio da 14 miliardi di euro per il 2024

Settore vitivinicolo italiano: un bilancio da 14 miliardi di euro per il 2024

Il settore vitivinicolo italiano si conferma leader mondiale nel 2024, con un fatturato di 14 miliardi di euro e un incremento delle esportazioni del 50% nell’ultimo decennio.
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Settore vitivinicolo italiano: un bilancio da 14 miliardi di euro per il 2024 - Gaeta.it

Il settore vitivinicolo italiano continua a dimostrare la propria forza all’interno del panorama agroalimentare nazionale. Con un fatturato previsto di 14 miliardi di euro nel 2024, rappresenta il 10% dell’intero settore agroalimentare. Questo successo è sostenuto da 241mila aziende agricole e oltre 680mila ettari dedicati alla coltivazione della vite, nonché da circa 30mila imprese impegnate nella vinificazione.

La centralità del comparto nel mercato globale

Recentemente, la tavola rotonda tenutasi con la partecipazione del Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare , dell’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare e del Comitato Nazionale Vini ha messo in luce l’importanza del settore vitivinicolo italiano in un contesto internazionale. Con la produzione di 44 milioni di ettolitri nel 2024, l’Italia si conferma leader mondiale, seguita da altre grandi potenze vitivinicole come Francia e Spagna. Inoltre, l’export di quasi 22 milioni di ettolitri genera oltre 8 miliardi di euro, consolidando il nostro Paese come un attore fondamentale tra i fornitori di vino, sia in termini di volume che in valore.

Crescita delle esportazioni negli ultimi dieci anni

Il direttore generale di Ismea, Sergio Marchi, ha sottolineato che nell’ultimo decennio l’Italia ha visto un incremento significativo del valore delle esportazioni vitivinicole, con una crescita di oltre il 50%. Questo dato supera di gran lunga gli aumenti registrati da Francia e Spagna, paesi che competono nel medesimo settore. I dati del 2024 segnano un ulteriore progresso, con un incremento del 3,2% nei volumi e del 5,5% nel valore delle esportazioni, evidenziando una performance positiva nonostante il panorama commerciale globale rimanga stabile.

Risultati per segmento qualitativo

Un’analisi più dettagliata degli scambi commerciali rivela un andamento differente a seconda dei segmenti del mercato. Le denominazioni di origine protetta hanno mostrato risultati strabilianti, con un incremento del 7,6% nei volumi e del 6,5% nel valore. Anche le indicazioni geografica protetta sono cresciute, seppur in misura minore, con un aumento del 2,8% in volume e dell’1,3% in valore. D’altra parte, si è registrata una flessione nei volumi di vini comuni e varietali, con riduzioni rispettivamente del 6,6% e dell’1,5%, anche se entrambi i segmenti hanno visto un recupero del valore delle vendite.

L’importanza dei vitigni autoctoni

Il successo del comparto vitivinicolo italiano può anche essere attribuito alla vasta varietà di vitigni autoctoni presenti nel territorio, che superano i 500 e sono ufficialmente registrati nel catalogo nazionale. Questi vitigni rappresentano un legame profondo con le tradizioni e le caratteristiche locali. Michele Zanardo, del Comitato Nazionale Vini, ha sottolineato che questo patrimonio vitivinicolo ha portato a risultati straordinari, con l’Italia al primo posto nel mondo per riconoscimenti DOP e IG. Nel 2023, sono stati registrati ben 529 riconoscimenti, tra cui 77 DOCG, 333 DOC e 119 IGT, il cui valore della produzione imbottigliata ha superato gli 11 miliardi di euro, costituendo il 55% del valore totale delle certificazioni, incluse quelle alimentari.

Questi risultati evidenziano non solo la robustezza del settore vitivinicolo italiano, ma anche la sua capacità di adattarsi alle esigenze del mercato globale e di valorizzare le proprie risorse locali.

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