La situazione dei braccianti di origine africana nella baraccopoli di San Ferdinando continua a destare preoccupazione tra i politici e attivisti italiani. Nel corso di una visita guidata da Mimmo Lucano, europarlamentare appartenente ad Avs e ex sindaco di Riace, è emerso un forte appello per la chiusura immediata di questa area degradata. Lucano, accompagnato da una delegazione rappresentativa, ha esposto la necessità di affrontare la questione dell’accoglienza in maniera più incisiva, proponendo una serie di iniziative che mirano a ripristinare la dignità dei migranti.
Un appello alla chiusura della baraccopoli
Durante la visita, Mimmo Lucano ha espresso il suo profondo coinvolgimento emotivo nei confronti dei residenti della baraccopoli, riferendosi all’intreccio di storie e vite condivise tra i migranti e la comunità di Riace. L’europarlamentare ha messo in evidenza come la permanenza in simili condizioni non sia tollerabile e ha chiesto un intervento urgente per porre fine a questo scempio. “Non è accettabile che nella nostra terra ci siano queste condizioni”, ha affermato, sottolineando l’urgenza di chiudere la baraccopoli per garantire diritti e dignità a chi vi abita.
Lucano ha anche evidenziato l’importanza di raccontare questa realtà all’Europa, affermando che tali situazioni si avvicinano sempre più all’idea di deportazione. In Calabria, molti paesi risultano abbandonati e potrebbero riemergere come centri di accoglienza, restituendo vita a comunità desolate. Con il suo attivismo, Lucano propone un progetto di legge europeo che punti verso una residenza diffusa e il rispetto della tradizione di accoglienza tipica del territorio.
Verso un’Europa dei diritti
Durante l’incontro, il magistrato Emilio Sirianni ha condiviso la sua riflessione sulla vera essenza dell’Europa, che non dovrebbe essere rappresentata dalla forza militare, ma piuttosto dal sogno di pace e diritti civili. “Il sogno europeo è il riconoscimento dei diritti a tutti, a partire dagli ultimi,” ha dichiarato Sirianni. La sua testimonianza ha rimarcato l’incredibile rischio a cui migliaia di persone sono sottoposte nel tentativo di attraversare il mare per giungere in Europa, vista come l’unico luogo nel quale i diritti sono garantiti per tutti.
Sirianni ha portato la propria esperienza trentennale nel campo della giustizia, ammettendo di non essere certo di cosa possa essere la vera giustizia, ma di avere una chiara percezione dell’ingiustizia. Questo contrasto è al centro della necessità di spingere per cambiamenti reali, partendo dalla consapevolezza delle ingiustizie sistematiche che colpiscono i più vulnerabili.
Un progetto per una nuova accoglienza
Il piano di Lucano si muove su una visione olistica che abbraccia la tradizione di accoglienza radicata nella cultura calabrese. Il progetto di legge che stanno per presentare rappresenta un passo decisivo in direzione di una gestione più inclusiva dei flussi migratori e una risposta concreta alla crisi in corso. Proponendo un modello di accoglienza che valorizzi le risorse e potenzialità delle aree abbandonate, Lucano spera di dare nuova vita a comunità che possono trarre beneficio da iniziative solidali e collaborative.
Sia Lucano che Sirianni, insieme ad altri esponenti della delegazione, hanno ribadito l’urgenza di azioni pratiche e di un impegno collettivo per garantire che i diritti fondamentali di ogni individuo vengano rispettati. In questo contesto, il cammino verso una società più giusta è un compito che richiede la collaborazione di tutta la comunità europea, per costruire un futuro in cui l’accoglienza e la dignità umana siano al centro delle politiche pubbliche.