Sgominata la cosca De Micco De Martino di Ponticelli: i dettagli dell’agguato a Luigi Aulisio

Un’operazione della magistratura ha svelato attività illecite della cosca De Micco De Martino a Ponticelli, evidenziando un agguato contro Luigi Aulisio e le tensioni tra clan rivali.
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Sgominata la cosca De Micco De Martino di Ponticelli: i dettagli dell'agguato a Luigi Aulisio - Gaeta.it

Un’operazione della magistratura ha portato alla luce casi emblematici legati alla criminalità organizzata nella zona di Ponticelli, rivelando una serie di attività illecite condotte dalla cosca De Micco De Martino. Tra le varie inchieste c’è un particolare agguato a Luigi Aulisio, un episodio che illustra chiaramente la violenza e la determinazione di gruppi mafiosi nel tentativo di mantenere il controllo sul territorio. L’ordinanza cautelare firmata dal gip Anna Imparato, contenente dettagli su questo e altri eventi significativi, si compone di circa 1200 pagine.

Il tentato omicidio di Luigi Aulisio

L’agguato che ha come vittima Luigi Aulisio, noto col soprannome di “Alì”, è uno dei tanti episodi di violenza attribuibili alla camorra nella regione. Aulisio, compagno di una figlia del defunto ras Salvatore Casella, si ritrovò coinvolto in una sparatoria avvenuta nei pressi di una farmacia in via Argine. Secondo quanto emerso, l’obiettivo non era specifico; il clan De Micco De Martino aveva ordini di colpire indiscriminatamente un rappresentante del clan rivale De Luca Bossa-Casella, senza preoccuparsi di identificare un bersaglio preciso.

La cronaca di quel giorno mostra che Aulisio, mentre attendeva un amico in sella a uno scooter, fu raggiunto da un colpo di pistola partito da un veicolo dove si trovavano i sicari. Durante il suo ricovero, Aulisio raccontò di conoscere l’identità del suo aggressore, soprannominato “lota”, tensione che ha innescato in lui l’intenzione di vendetta, complicando ulteriormente le dinamiche di vendetta tra le fazioni rivali. Queste dichiarazioni hanno fornito un ulteriore impulso all’indagine della polizia, già avviata, che si fondava su elementi di prova e testimonianze dirette.

Le indagini e le rivelazioni di Rosario Rolletta

A far chiarezza sull’agguato è intervenuto Rosario Rolletta, un collaboratore di giustizia che ha deciso di pentirsi e rivelare dettagli significativi collegati al clan. Le sue dichiarazioni hanno dimostrato un valido strumento per le forze dell’ordine, accelerate nell’organizzazione della loro inchiesta culmine di una continuità investigativa in corso. Rolletta ha raccontato di essere stato presente all’uscita del commando di aggressori e di aver confermato che l’intenzione era di colpire un qualsiasi membro del clan rivale.

Nel corso delle sue dichiarazioni, Rolletta ha specificato che cinque persone sono ora indagate per questo insano tentativo di omicidio. Oltre a lui, figurano tra gli indagati Alessio Velotti, Ciro Uccella, Salvatore Cardillo e altri complici del clan. Grazie alla sua testimonianza, le autorità hanno potuto tracciare i movimenti del commando e ricostruire i dettagli dell’azione violenta che ha scosso la comunità locale.

Questo tentato omicidio si inserisce in un più ampio contesto di rivalità tra clan nella zona di Ponticelli, un’area dove le tensioni tra gruppi mafiosi si sono intensificate negli ultimi anni. Le indagini continuano e la lotta tra le forze dell’ordine e la criminalità organizzata rimane una priorità per mantenere la sicurezza pubblica e il controllo del territorio.

Ultimo aggiornamento il 4 Ottobre 2024 da Armando Proietti

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