La Sicilia si trova ad affrontare una seria crisi idrica, una delle peggiori degli ultimi decenni, mentre l’Università di Catania promuove la Green Week 2024. Attraverso eventi e attività, i ricercatori dell’università hanno intrapreso un’importante iniziativa per sensibilizzare sulla questione dei cambiamenti climatici e sul loro impatto sull’isola. Un percorso che include visite nelle grotte carsiche, riflessioni sulla biodiversità e interventi per la preservazione dell’ambiente.
Siccità in Sicilia: un’emergenza crescente
Le cause della crisi idrica
La crisi idrica in Sicilia ha radici profonde e complesse. Secondo il professor Sandro Privitera, geologo dell’Università di Catania, quasi tutta l’acqua utilizzata dai siciliani proviene dalle fonti sotterranee. Ciò significa che il cambiamento del ciclo idrologico influisce non solo sul consumo giornaliero degli abitanti, ma sull’intero ecosistema. L’emergere di gravi possibilità di siccità pone interrogativi sulla sostenibilità dell’acqua per il futuro.
L’impatto sulle grotte carsiche
Dopo aver visitato una delle grotte carsiche della piana di Catania, è evidente come i cambiamenti climatici stiano influenzando i fenomeni naturali. Le temperature all’interno di queste grotte sono notevolmente più fredde e l’umidità rende l’ambiente unico. Tuttavia, la scarsità di pioggia ha indotto una diminuzione significante del flusso d’acqua, modificando l’ambiente e le formazioni rocciose.
Come afferma l’archeologo durante l’esplorazione, i suoni della goccia d’acqua che scende dalle stalattiti, che una volta erano costanti, stanno diventando un ricordo. Le rocce calcaree stanno cominciando a fossilizzarsi a causa della mancanza di precipitazioni. Questa riduzione della disponibilità d’acqua è un chiaro segnale delle conseguenze del cambiamento climatico, evidenziando l’urgenza di misure correttive.
Iniziative per la sostenibilità ambientale
Il progetto “Il futuro in gocce“
Nell’ambito della Green Week dell’Unione Europea, l’Università di Catania ha lanciato un progetto che mira a sensibilizzare la popolazione sul ruolo delle aree protette nella resilienza idrica. Con il titolo “Il futuro in gocce, il ruolo delle aree protette nella resilienza idrica“, l’iniziativa include visite guidate alle riserve naturali dell’isola, che evidenziano l’importanza di questi spazi nel mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici.
Le riserve naturali, come la Grotta Palombara, offrono un esempio di come mantenere e ripristinare la biodiversità possa aiutare a migliorare la capacità del terreno di trattenere l’acqua. Continuando l’attività di piantumazione di alberi più resistenti alla siccità, gli scienziati cercano di recuperare la vegetazione tipica che caratterizzava la regione nel periodo greco.
Ricerche al Museo di Catania
Durante la Green Week, il museo situato in Piazza dell’Università ospita anche importanti mostre scientifiche. Tra i reperti c’è uno scheletro di elefante, simbolo della fauna siciliana, che testimonia il passato evolutivo della regione. Qui, i visitatori possono comprendere l’evoluzione degli ecosistemi siciliani, esaminando fossili di molluschi e altre creature marine, il che evidenzia gli alterati cicli ambientali della zona dovuti ai cambiamenti climatici.
Cambiamenti climatici e biodiversità: una sfida attuale
Varietà di specie e italiani migranti
In un’analisi condotta dalla professoressa Rossana Sanfilippo, emergono gli effetti dei cambiamenti climatici sulla fauna marina siciliana. Mentre gli ecosistemi marini mostrano capacità di adattamento, nuove specie invasive stanno minacciando la biodiversità locale. L’arrivo di un piccolo mollusco dall’Oceano Indiano illustrato dalla ricercatrice Emanuela Di Martino è solo una delle manifestazioni di questa problematica. Queste specie trovano un ambiente favorevole a causa dell’innalzamento della temperatura, ma la loro presenza potrebbe compromettere gli equilibri naturali esistenti.
L’impatto dell’attività umana
Il professor Barone sottolinea che la crisi degli ecosistemi si complica non solo a causa dei mutamenti climatici, ma anche per il contributo dell’attività umana. Le emissioni di gas serra hanno incalzato problemi già esistenti, come l’innalzamento del livello del mare e l’acidificazione degli oceani, che hanno effetti devastanti su molte forme di vita, inclusi i coralli, ora in grande difficoltà.
Le iniziative messe in atto dall’Università di Catania si presentano quindi come una risposta urgente e necessaria, non solo per affrontare la crisi idrica contemporanea, ma per costruire un futuro in cui la Sicilia possa sperare di preservare il suo patrimonio naturale in un clima che cambia radicalmente.