I dati recenti sugli incidenti sul lavoro in Veneto evidenziano un quadro preoccupante nei primi due mesi del 2025. Le denunce di infortunio mantengono livelli elevati e si registra un numero significativo di vittime, un segnale che conferma la criticità della sicurezza sui luoghi di lavoro nella regione. Queste cifre arrivano mentre si avvicina la giornata mondiale dedicata alla sicurezza sui luoghi di lavoro, occasione per riflettere sui numeri e le dinamiche che interessano i lavoratori veneti.
Andamento degli infortuni sul lavoro in veneto nei primi due mesi del 2025
Nei primi 60 giorni del 2025, in Veneto sono stati registrati 15 incidenti con esito mortale. Le denunce totali di infortunio invece raggiungono quota 10.793, mentre quelle relative a malattie professionali sono 946. Questi dati, sebbene coprano solo il primo bimestre, indicano come la situazione della sicurezza sul lavoro non sia migliorata rispetto agli anni precedenti.
Massimiliano Paglini, segretario della Cisl Veneto, ha evidenziato come il trend degli ultimi dieci anni sia rimasto stabile, con una sostanziale persistenza di incidenti gravi. La giornata mondiale per la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro, che si celebra il 28 aprile, si avvicina proprio mentre i dati mettono in luce la necessità di un’attenzione continua al problema.
Questi numeri rappresentano un campanello d’allarme che spinge le istituzioni e le aziende a mantenere alta la guardia sulle misure di prevenzione e sicurezza. La stabilità del dato relativo agli incidenti indica che nonostante le campagne di sensibilizzazione e nuove normative, la realtà lavorativa comporta ancora rischi significativi per i lavoratori veneti.
Confronto dei dati 2024-2025 e analisi delle province più colpite
Nel corso del 2024, la regione ha visto un totale di 70.186 denunce di infortunio sul lavoro, un aumento dell’1,3% rispetto all’anno precedente. Parte di questo incremento è da attribuire all’estensione della copertura Inail agli studenti delle scuole, che ora rientrano nelle statistiche di tutela.
Questa cifra si conferma coerente con il trend decennale intorno alle 70mila denunce all’anno, escludendo gli incidenti legati al Covid. I casi di infortuni mortali totali nel 2024 sono invece scesi del 21,8% rispetto al 2023, passando da circa 100 a 79. Ma negli ultimi 10 anni la media annua delle vittime resta superiore a 100, un dato che continua a preoccupare.
Tra le province venete, Verona si posiziona al primo posto per numero di infortuni, con 13.801 casi denunciati, seguita da Padova, con 13.204, e Vicenza, con 13.090. Per quanto riguarda gli incidenti mortali, Verona conta 22 vittime, Venezia e Padova 16 ciascuna.
Il numero degli infortuni gravi, che comportano menomazioni superiori al 26%, era di 115 nel 2023 secondo gli ultimi dati disponibili dell’Inail. Le malattie professionali denunciate sono in crescita, segnando un +18,9% nel 2024 rispetto all’anno precedente.
I settori più colpiti, come spiega il centro studi Cisl Veneto, sono principalmente l’industria e i servizi, dove si registra l’81% dei casi totali, seguiti dalla pubblica amministrazione e dall’agricoltura . Tra gli incidenti mortali, 66 casi appartengono all’industria e servizi, 12 all’agricoltura e uno alla pubblica amministrazione.
Caratteristiche demografiche degli infortunati e incidenza per fasce d’età
Il gruppo più frequentemente coinvolto negli incidenti sul lavoro in Veneto è quello degli under 25, che rappresentano il 24% delle denunce totali del 2024. Segue la fascia di età 45-54 anni con il 22% e poi i lavoratori tra 25 e 34 anni, che raggiungono il 18% delle denunce.
Il quadro cambia passando agli infortuni mortali: qui la maggioranza dei casi, il 30%, riguarda i lavoratori tra 55 e 64 anni. La fascia immediatamente precedente, 45-54 anni, si attesta al 23%.
Questi dati confermano come l’età incida sui livelli di rischio nelle attività lavorative in Veneto, probabilmente anche in relazione alle condizioni fisiche e alle mansioni svolte. I giovani si espongono a una quantità maggiore di incidenti, spesso meno gravi, mentre le fasce d’età più elevate presentano una quota importante di vittime sul lavoro.
Nell’insieme, le tendenze indicano l’urgenza di interventi mirati per diverse categorie di lavoratori considerando le differenti esigenze e forme di vulnerabilità.
Aggressioni ai lavoratori e incidenza in settori specifici
Oltre ai rischi legati agli incidenti sul lavoro, il 2024 ha visto in Veneto circa 2.600 aggressioni rivolte a lavoratori impegnati in ambiti a contatto diretto con il pubblico. Si tratta principalmente di operatori del settore sanitario e sociosanitario, del trasporto pubblico e della polizia penitenziaria.
Questi episodi rappresentano una complicazione ulteriore nella sicurezza sul lavoro, spesso sottovalutata ma rilevante. Le aggressioni mettono a rischio l’integrità fisica e psicologica di quanti operano in prima linea e richiedono misure specifiche di tutela.
La presenza di queste situazioni in settori vitali accentua il bisogno di programmi di prevenzione dei rischi non solo fisici ma anche di natura sociale e relazionale.
In Veneto, si riscontra quindi non solo una difficoltà nel contenere gli incidenti tradizionali, ma anche una problematica nella gestione delle condizioni più esportive che derivano da rapporti di lavoro con il pubblico.