Il tema della sicurezza sul lavoro torna protagonista nel Friuli Venezia Giulia alla vigilia del primo maggio, giornata dedicata ai lavoratori. Cgil, Cisl e Uil hanno posto l’accento sulla grave recrudescenza degli infortuni e sulle condizioni di chi fatica nel territorio regionale e in Italia. L’allarme riguarda soprattutto il numero crescente di incidenti mortali sul lavoro, che ha ripreso a salire anche nei primi mesi del 2025. Nel frattempo, le preoccupazioni si estendono all’impatto della crisi economica globale e alla necessità di politiche che tutelino chi lavora.
Aumento degli infortuni mortali in italia e friuli venezia giulia: dati e casi recenti
L’incremento degli incidenti sul lavoro che hanno conseguenze fatali sta tornando a preoccupare, dopo anni in cui si erano registrati segnali di miglioramento. Solo nei primi due mesi del 2025, sono stati rilevati 138 infortuni mortali in Italia, un numero superiore del 16% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questi dati sono stati evidenziati da Michele Piga, segretario generale della Cgil Friuli Venezia Giulia, che ha sottolineato la gravità della situazione anche a livello locale.
Nel territorio regionale, la perdita di vite si è fatta sentire con episodi come quello di Daniel Tafa, un giovane operaio tragicamente morto a Maniago il 25 marzo dopo essere stato colpito da due schegge. Il caso del giovane è solo uno tra altri, che confermano l’urgente bisogno di attenzione alla sicurezza. Piga ha rimarcato che “la sicurezza sul lavoro non può essere vista come un costo da ridurre, ma come un necessario investimento per tutelare la vita dei lavoratori.”
Le organizzazioni sindacali sollecitano misure concrete, richiedendo una maggiore presenza degli ispettori, controlli a sorpresa più frequenti e un sistema di sanzioni più rigoroso per le aziende che non rispettano le norme. La posizione dei sindacati si concentra sul bisogno di fermare la deriva degli incidenti e garantire condizioni di lavoro più sicure in ogni settore produttivo.
Posizioni dei sindacati su lavoro dignitoso, sicurezza e disagio economico
I rappresentanti di Cisl e Uil in Friuli Venezia Giulia hanno ribadito la necessità di una visione che ponga il lavoro al centro della vita sociale e civile del paese, come richiamato da Alberto Monticco della Cisl regionale. Monticco ha ricordato che “l’Italia è una repubblica fondata sul lavoro e che il lavoro deve essere dignitoso, garantendo sicurezza e giusta retribuzione.” Ha definito il lavoro come “un ponte di pace tra i popoli e un veicolo di serenità nelle comunità.”
Matteo Zorn, alla guida della Uil Fvg, ha invece sottolineato il fallimento, a suo giudizio, delle politiche del governo in tema di sicurezza sul lavoro, precarietà e rincari che pesano sulle famiglie. Anche nel contesto della regione, la Uil segnala troppi infortuni e tre incidenti mortali dall’inizio dell’anno. Fra le richieste principali ci sono l’aumento degli ispettori, controlli più stringenti e una riforma del sistema sanzionatorio per le aziende. La “patente a punti” attualmente in vigore viene giudicata inefficace, e la stabilità contrattuale resta una priorità.
Questo confronto mette in luce come il tema non riguardi solo la sicurezza fisica, ma anche la qualità del lavoro e la stabilità sociale, elementi ritenuti fondamentali per un futuro meno incerto. Lo stato d’animo che emerge è di preoccupazione diffusa, ma anche di determinazione a mantenere alta l’attenzione sul tema.
Sfide economiche e politiche globali con ripercussioni sul settore lavorativo
Il discorso dei sindacati spazia oltre i confini regionali, indicando come le tensioni politiche ed economiche mondiali influenzino profondamente il mercato del lavoro. Michele Piga ha messo in evidenza la necessità di puntare sulle competenze, sull’innovazione e sulla qualità dei processi per proteggere il manifatturiero, a rischio in una fase internazionale complicata.
Tra le tensioni evidenziate, c’è la questione dei dazi commerciali, sulla quale Alberto Monticco ha manifestato preoccupazione. La sua opinione è che “la destabilizzazione globale impatti già sulle condizioni lavorative.” Allo stesso tempo, Matteo Zorn si è detto contrario all’uso di queste tensioni come giustificazione per peggiorare i diritti dei lavoratori o comprimere salari e condizioni.
Zorn ha richiamato l’attenzione sulle categorie come turismo e grande distribuzione, in cui a fronte di utili crescenti delle imprese i lavoratori non hanno ricevuto benefici adeguati. Segnala una dinamica squilibrata che potrebbe aggravarsi se non si tutelano i diritti sul lavoro, anche mediante interventi politici e normativi.
Questi temi mostrano come i problemi locali si intreccino con le dinamiche mondiali. Le organizzazioni sindacali del Friuli Venezia Giulia guardano quindi all’internazionale con timore e alla politica nazionale con attenzione, chiedendo risposte concrete.
Manifestazioni del primo maggio nel friuli venezia giulia: date e luoghi
Il movimento sindacale ha confermato una partecipazione attiva nel Friuli Venezia Giulia per il primo maggio, giornata simbolica delle lotte dei lavoratori. Le manifestazioni si svolgeranno in più città, con iniziative coordinate da Cgil, Cisl e Uil.
A Trieste, il raduno si terrà alle 9 a campo San Giacomo, con un corteo che si muoverà verso piazza Unità dove alle 11 prenderà la parola Maria Grazia Gabrielli, segretaria nazionale della Cgil. Questa città ha tradizionalmente una grande partecipazione e un ruolo centrale nelle mobilitazioni sindacali regionali.
Nel territorio dell’isontino, l’evento principale sarà a Gradisca d’Isonzo, in piazza Unità a partire dalle 10. Qui chiuderà la manifestazione Giuseppe Gesmundo, segretario nazionale della Cgil, intorno a mezzogiorno. A Cervignano, nel Friuli, il ritrovo è fissato alle 10.30 in piazza Indipendenza. Il comizio finale verrà tenuto da Giorgio Graziani, segretario nazionale della Cisl.
Anche a Pordenone si metteranno in scena cortei e interventi. Il ritrovo è alle 9.30 in piazza Maestri del Lavoro. Il corteo si sposterà poi fino a piazza Municipio, dove alle 11 prenderanno la parola le segreterie territoriali di Cgil, Cisl e Uil.
Questi appuntamenti mostrano come la questione della sicurezza e delle condizioni di lavoro restino temi vivi e affrontati in modo unitario a livello regionale, convocando lavoratori e rappresentanti sindacali a manifestare per miglioramenti concreti.