Nei giorni scorsi, i lavoratori delle residenze Fersina, Brennero e Adige hanno ufficialmente proclamato uno stato di agitazione. Questo è stato fatto in collaborazione con i sindacati Fp Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, a partire dal 3 aprile, con la decisione di bloccare il lavoro straordinario e supplementare. Questa iniziativa nasce dalla crescente preoccupazione riguardo alla gestione del fenomeno migratorio nella provincia di Trento e alla mancanza di risposte da parte delle istituzioni.
Richieste ai politici locali
Durante una conferenza stampa organizzata presso la sede della Cisl, Fabio Bertolissi di Fisascat Cisl ha lanciato un appello diretto al sindaco di Trento, Ianeselli, e al presidente della Provincia, Fugatti, affinché si facciano sentire. Bertolissi ha sottolineato l’importanza di garantire ai professionisti che quotidianamente affrontano le sfide legate alla gestione dei migranti, le risorse e le condizioni necessarie per operare efficacemente. “Se non ci saranno risposte dalla politica, a maggio ci saranno mobilitazioni,” ha dichiarato Bertolissi, evidenziando il clima di insoddisfazione crescente tra i lavoratori.
La situazione si complica ulteriormente, visto che passati un mese dalla richiesta di incontro inviata al presidente Fugatti, non è arrivata alcuna risposta. Bertolissi ha anche rivelato che il sindaco ha comunicato attraverso il suo capo di gabinetto la disponibilità ad incontrarli, ma solo dopo una risposta da parte della Provincia. “Se il sindaco è disposto a un incontro, è meglio farlo indipendentemente dalla disponibilità della Provincia,” ha ribadito.
Emergenza gestionale
L’attuale situazione è critica. Alberto Bellini di Fp Cgil ha messo in evidenza l’emergenza che sta vivendo la gestione della residenza Fersina, a causa della mancanza di una soluzione adeguata per la gestione dei migranti. “Attualmente stiamo affrontando un’emergenza, e dobbiamo capire cosa fare nei prossimi 12 mesi,” ha affermato Bellini. Il suo intervento mette in luce le difficoltà e le incertezze che compromettono l’efficacia dell’accoglienza nella provincia. I problemi urgenti necessitano di attenzione immediata da parte della politica locale, che invece sembra concentrata su questioni secondarie come il terzo mandato.
Iniziativa per il dialogo
Per agevolare il confronto su questi temi urgenti, i sindacati hanno organizzato un evento di “aperitivo sindacale” per mercoledì 16 aprile, dalle 18 alle 20, presso la Bookique. Durante questo incontro aperto al pubblico, verranno affrontati i temi legati ai tagli e alle incertezze che attanagliano il futuro dell’accoglienza. Si tratta di un’opportunità per sensibilizzare l’opinione pubblica e richiamare l’attenzione delle istituzioni sulla necessità di decisioni rapide ed efficaci.
Sia i lavoratori che i sindacati continuano a ribadire quanto sia urgente un approccio attivo da parte delle autorità locali per risolvere le problematiche crescenti riguardanti l’accoglienza e la gestione dei flussi migratori nella provincia di Trento.