Il dibattito sull’implementazione del Parco Eolico Monte Chiappa sta suscitando forti reazioni tra le autorità locali, in particolare tra i sindaci del Golfo Dianese e di Andora. Questa questione non solo coinvolge questioni ambientali e di sostenibilità, ma tocca anche gli aspetti economici e turistici di una zona fragile già vulnerabile. I sindaci, uniti in una lettera indirizzata al presidente della provincia di Imperia e al presidente della Regione Liguria, hanno espresso il loro fermo diniego all’idea di creare una struttura di tale portata sul loro territorio.
Le preoccupazioni per la morfologia del territorio
Nel documento inviato ai vertici regionali, i sindaci evidenziano il rischio di opere infrastrutturali che andrebbero a modificare in modo significativo la morfologia dei luoghi, già noti per la loro fragilità. La trasformazione che il progetto del Parco Eolico Monte Chiappa richiederebbe, secondo i primo cittadini, porterebbe a deteriorare l’attrattiva turistica che si è cercato faticosamente di costruire e mantenere nel tempo. Un’attrattiva che gioca un ruolo essenziale nel mantenimento delle comunità locali e delle loro economie, attualmente basate anche sull’agricoltura e sul turismo. La lettera rappresenta quindi una netta difesa del patrimonio naturale e culturale di questi territori.
L’impatto sull’economia locale
I rappresentanti locali non negano l’importanza delle energie rinnovabili, ma sottolineano che la transizione verso queste forme di produzione energetica non deve andare a scapito delle economie locali già esistenti. Nella missiva, si legge che l’economia agricola e olivicola, che rappresenta una parte fondamentale dell’identità locale, non può essere compromessa da progetti che richiederebbero opere di cementificazione in zone ad alto valore paesaggistico. La lettera mette in rilievo che, a fronte dei benefici promossi dal progetto, le perdite in termini di aree agricole e di salute per i residenti e i turisti sarebbero eccessive. Gli amministratori sostengono quindi la necessità di trovare un equilibrio tra la produzione di energia sostenibile e la preservazione delle risorse naturali e culturali.
Analisi dei benefici promessi
Una parte importante della lettera si concentra sull’analisi critica delle prospettive economiche associate al parco eolico. I sindaci evidenziano che i benefici economici previsti non giustificherebbero le diverse conseguenze negative che il progetto potrebbe portare. Ciò include l’analisi della perdita di areali produttivi, in particolare nel settore olivicolo, e il rischio di danni all’ambiente. Viene quindi citato il lungo periodo di cantieri e attività invasive che potrebbero generare disagi ai cittadini e agli operatori turistici presenti nella zona, con un impatto diretto sulla vita quotidiana e sulla qualità dell’offerta turistica. La riflessione si snoda su come questi progetti possano interferire con un panorama già delicato e compresso, dove la storia, la cultura e l’economia si intrecciano in un equilibrio fragile da preservare.
La missiva, quindi, racchiude non solo una richiesta di ascoltare le preoccupazioni, ma anche una chiamata alla riflessione su come affrontare la transizione energetica in Liguria, con attenzione alle specificità locali e al rispetto del territorio.