La mobilitazione del movimento No Snam a Case Pente ha attirato forte attenzione politica e sociale, soprattutto dopo l’azione nonviolenta avvenuta il 17 aprile, nonostante il divieto imposto dalle autorità locali. Sinistra Italiana L’Aquila ha espresso solidarietà e ha sottolineato le ragioni che spingono a contrastare il progetto della centrale e del metanodotto Snam, con un appello a difendere i diritti collettivi e l’ambiente. Questo episodio si inserisce in un dibattito più ampio sui grandi impianti energetici e i loro effetti sui territori abruzzesi.
l’azione nonviolenta a case pente e la risposta delle forze dell’ordine
Il 17 aprile, militanti e attivisti del movimento No Snam hanno organizzato una manifestazione pacifica al cantiere di Case Pente, un’area vicino a L’Aquila scelta per la realizzazione di una centrale e di un metanodotto. L’azione si è svolta nonostante il divieto imposto dal Questore, che aveva vietato qualsiasi forma di assembramento o presidio nel sito. I partecipanti hanno scelto la lotta nonviolenta per opporsi al progetto, cercando di richiamare l’attenzione sulle conseguenze che le opere potrebbero avere sul territorio e sulle comunità locali.
Le forze dell’ordine sono intervenute per far rispettare il divieto, ma gli organizzatori hanno dichiarato che la loro protesta rientra nella difesa di beni comuni e diritti fondamentali. La presenza al presidio, tuttavia, ha mostrato un ampio consenso rispetto alle preoccupazioni ambientali e sociali legate a queste infrastrutture. Nel corso dei giorni seguenti, Sinistra Italiana L’Aquila ha pronunciato parole nette contro ogni forma di criminalizzazione della protesta, rimarcando il valore della lotta civile e pacifica.
sinistra italiana e la critica al modello di sviluppo legato a snam
Il partito ha definito la centrale e il metanodotto simboli di un sistema economico che “divora” territori, beni comuni e salute pubblica per fini di profitto. Da quel punto di vista, il progetto Snam incarna un modello capitalistico che non considera la partecipazione delle comunità interessate, trattandole come ostacoli anziché soggetti con diritti da rispettare. Questa visione critica si basa su evidenze riguardanti l’impatto ambientale e sociale di simili infrastrutture energetiche, che in diverse zone hanno provocato contestazioni e resistenze.
Sinistra Italiana invita a riflettere sul fatto che queste opere portano modifiche irreversibili ai territori e rischiano di compromettere risorse naturali e paesaggi. Anche la salute pubblica verrebbe compromessa, secondo i sostenitori della mobilitazione, a causa di emissioni, lavori e manipolazioni di gas naturale. Il messaggio lanciato parla di una difesa dei diritti collettivi e della necessità di ascoltare le comunità coinvolte, piuttosto che procedere in assenza di un reale confronto.
obbedienza civile e diritto alla protesta secondo i comitati no snam
I comitati No Snam hanno descritto la loro protesta come un atto di “obbedienza civile”, sottolineando che opporsi a un progetto di questo tipo vuole dire rispettare la Costituzione e le norme sul principio di precauzione. Questo concetto differenzia la loro iniziativa da una semplice disobbedienza, indicando che la protesta si fonda sul diritto di proteggere l’ambiente e la salute collettiva. Da questa prospettiva, chi manifesta non si pone come trasgressore ma come tutore di leggi e diritti fondamentali.
La mobilitazione riflette un desiderio di responsabilità civica e di partecipazione attiva nella gestione del territorio. I cittadini coinvolti ritengono che difendere il bene comune equivalga a rispettare la legge e garantire un futuro meno rischioso per tutti. Il riferimento a norme e principi giuridici genera un clima di tensione, ma anche uno spazio di dialogo importante, che Spinge le istituzioni a rivedere modalità e strumenti di intervento.
l’impegno di sinistra italiana a sostegno del movimento e per un progetto diverso in abruzzo
Sinistra Italiana si è schierata al fianco del movimento No Snam, annunciando supporto in ogni mobilitazione e confronto politico istituzionale. La posizione del partito mette in evidenza una visione alternativa per l’Abruzzo, che non contempli grandi opere fossili ma guardi a soluzioni diverse e più sostenibili per il futuro della regione. L’autorevole appoggio politico ai comitati rappresenta un passo importante nel coinvolgimento attivo su questioni energetiche e ambientali.
Questo sostegno indica una volontà di tenere alta l’attenzione sulle scelte territoriali e di difendere i territori da interventi ritenuti invasivi o rischiosi. Sinistra Italiana invita a scommettere su un modello di sviluppo che favorisca il bene comune e non pochi interessi privati. Il confronto resta aperto, ma la partita sul metanodotto e la centrale a Case Pente si arricchisce di nuove voci e punti di vista, collocandosi nel quadro più ampio delle sfide ambientali del 2025.